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Questo articolo è stato pubblicato il 24 marzo 2012 alle ore 16:52.

Le esequie solenni del sergente Michele Silvestri, 33 anni, sposato, padre di un bimbo piccolo, ucciso ieri in un attacco a colpi di mortaio nella base avanzata Ice nella regione afgana meridionale del Gulistan, si svolgeranno lunedì pomeriggio a Roma, alle 18, presso la Basilica di Santa Maria degli Angeli. E' quanto si apprende da fonti militari, sebbene l'ora esatta non sia stata ancora ufficialmente confermata poiché legata ai tempi dell'autopsia sul cadavere. Il feretro di Silvestri sarà rimpatriato domani mattina alle 11, con arrivo all'aeroporto di Ciampino. Fra i cinque feriti dell'attacco di ieri, anche una soldatessa, il primo caporal maggiore Monica Graziana Contrafatto, di Gela, che ora è stata «stabilizzata» e dovrebbe essere trasferita in giornata in Germania, all'ospedale militare americano di Ramstein. Le sue condizioni, secondo quanto si è appreso, restano sempre gravi, per varie lesioni provocate dalle schegge delle bombe di mortaio, ma non sarebbe più in pericolo di vita.
«Questi attacchi in genere vengono lanciati da lontano e da dietro le rocce. Dopo l'assalto, un velivolo americano ha lanciato bombe su quella zona» riferisce il comandante Roberto Tomsi, dello Stato Maggiore della Difesa, ai microfoni di Radio 24.
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Un mese fa i servizi segreti avvertivano: in Afghanistan «la cornice di sicurezza si è mantenuta estremamente precaria», «resta elevato il livello della minaccia» per i militari italiani. Nella relazione sullo stato della sicurezza consegnata al Parlamento, gli 007 evidenziavano come «gli elementi di criticità del 2011 sembrano destinati a perdurare nel breve-medio termine». Ciò vale, secondo i Servizi, anche per il processo di transizione, che «rischia di fallire in assenza di adeguati progressi in tema di governance e sviluppo socio-economico». L'Afghanistan, si legge ancora nella relazione, «sembra destinato a essere ancora teatro di offensive da parte dell'insorgenza: questa situazione continua a mettere a rischio di azioni ostili il personale straniero, militare e civile, operante a vario titolo sul territorio, incluso il contingente italiano».
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