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Questo articolo è stato pubblicato il 25 marzo 2012 alle ore 19:10.
Favorire l'occupazione degli immigrati disoccupati già presenti in Italia - in tempo di crisi, facilmente attratti dal lavoro nero - piuttosto che ricorrere a nuovi flussi dall'estero. Questa la filosofia che persegue la riforma sul fronte del lavoro irregolare degli stranieri. Così, la perdita del posto di lavoro non comporterà la revoca del permesso di soggiorno del lavoratore extracomunitario e dei suoi familiari, ma verrà prolungato il periodo in cui lavoratore potrà rimanere iscritto nelle liste di collocamento, estendendolo anche a tutto il periodo in cui sia ammesso a una prestazione per disoccupazione. Le modalità pratiche verranno concertate con il ministero dell'Interno.
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