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Questo articolo è stato pubblicato il 31 marzo 2012 alle ore 09:16.

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Roubini: svalutare l'euro del 30%Roubini: svalutare l'euro del 30%

L'agenda per la competitività dell'economia e della finanza europea e agenda per l'Italia sono gli argomenti al centro delle due sessioni conclusive del Workshop Ambrosetti dedicato ai mercati finanziari che si chiude oggi a Cernobbio. Dopo la giornata di ieri, dedicata al confronto su scala globale e all'impatto della crisi del debito pubblico sull'economia reale, oggi si parlerà più esplicitamente delle prospettive dell'eurozona e dell'Italia. Tra gli interventi più attesi dai top executive che partecipano al seminario c'è sicuramente quello del ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, che riprenderà i temi già affrontati l'altro ieri nell'audizione parlamentare, quando ha affermato che il paese sarà in recessione per tutto il 2012. Uno scenario che non corrisponde però allo stato d'animo dei partecipanti alle due giornate di studio con esperti di livello internazionale, come è emerso ieri da due sondaggi condotti, senza alcuna pretesa scientifica, dallo studio Ambrosetti tra i presenti nel salone di Villa d'Este. Le risposte sono state inaspettate e allo stesso tempo confortanti. Più del 44% dei presenti prevede di chiudere il 2012 con il fatturato in crescita (il 17% stima un aumento di oltre il 10%) mentre meno del 20% prevede un calo. Più del 24% stima che la propria impresa assumerà nuovi dipendenti e il 35% un organico stabile. Stesso discorso vale per gli investimenti che, sempre stando al sondaggio, mostrano piccoli ma confortanti segnali di vitalità. Quasi il 60% non si aspetta una nuova recessione mondiale.

Detto questo, che la situazione sia complicata non sfugge a nessuno e a ricordarlo ieri c'era l'economista Nouriel Roubini che ha tracciato, ancora una volta, scenari apocalittici sul futuro dell'economia mondiale e dell'eurozona in particolare. L'Europa, ha detto in sintesi, deve trovare il modo per far ripartire la crescita, nel giro di un anno al massimo. Altrimenti tutti i sacrifici che i governi stanno imponendo ai cittadini si riveleranno inutili. Per questo, è la tesi di Roubini, occorre che la Bce riduca ulteriormente i costo del denaro, a livelli americani, e utilizzi tutti gli strumenti per aumentare la liquidità. Tra le situazioni più a rischio quella spagnola, per la quale ha evocato il "rischio Grecia".
Tra gli interventi previsti nella mattinata di oggi, quello del commissario europeo all'Industria, Antonio Tajani, e quello della presidente della Confindustria, Emma Margegaglia, ormai prossima a passare la mano a Giorgio Squinzi alla guida dell'associazione degli industriali italiani. Completano il programma dei lavori l'economista ed ex ministro dell'Industria, Paolo Savona, che oggi è presidente del Fondo interbancario di tutela dei depositi e Marco Fortis, vicepresidente della Fondazione Edison.

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