Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 03 aprile 2012 alle ore 19:35.
L'ultima modifica è del 03 aprile 2012 alle ore 15:41.

My24

Alta tensione in India tra le autorità e i due marò agli arresti da metà febbraio dopo il controverso incidente in acque internazionali, dopo l'ammissione di ieri del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano secondo cui la situazione dei due marò arrestati in India è difficile. Massimiliano Latorre e Salvatore Girone «non hanno risposto alle domande della polizia che li ha interrogati» in carcere. Lo ha appreso l'Ansa da fonte a conoscenza dei fatti. «I due marò - ha detto la fonte - ad ogni domanda posta hanno detto di non voler rispondere perchè non riconoscono la giurisdizione indiana in questa vicenda».

Latorre e Girone sono stati interrogati dalla polizia nel carcere centrale di Trivandrum dove in mattinata hanno ricevuto la visita del sottosegretario Staffen De Mistura. Nell'inchiesta, com'è noto, non mancano i punti oscuri. Per esempio, mancherebbe una delle armi usate dai marò di scorta alla petroliera italiana, sostengono «fonti autorevoli» della squadra investigativa speciale (Sit) del Kerala: questo spiegherebbe il forte ritardo nella pubblicazione dei risultati dei test balistici effettuati dalla polizia scientifica di Trivandrum. Esami contestati alla radice dalla perizia raccolta dal Sole24Ore.com.

Secondo il Times of India, gli investigatori «sospettano che una delle armi in dotazione ai militari» quando sono stati arrestati a metà febbraio nel Kerala - perché accusati dell'omicidio di due pescatori indiani in alto mare - «debba essere ancora sequestrata». In particolare, hanno aggiunto le fonti «l'arma usata da uno dei marò non è fra le sette sequestrate a bordo della nave». Con questa tesi gli inquirenti giustificano la discrepanza emersa durante le perizie sulle armi sequestrate sulla petroliera italiana e i proiettili recuperati nei cadaveri dei pescatori uccisi. Il quotidiano aggiunge che «le prove realizzate possono aver mostrato l'inconciliabilità fra le armi a disposizione e i segni sui proiettili e le incamiciature» recuperate.

Nuova battuta d'arresto anche per la nave Enrica Lexie. Oggi l'Alta Corte del Kerala ha annullato la decisione del giudice di primo grado che aveva dato il via libera alla partenza del cargo, sostenendo che era incompetente e che avrebbe dovuto decidere la magistratura di Kollam. Nessun commento dalla Fratelli D'Amato di Napoli, società armatrice del cargo, sul nuovo stop imposto dalla sezione d'appello dell'Alta Corte di Kochi (India) alla partenza della petroliera italiana. La settimana scorsa un giudice di primo grado della stessa Corte ne aveva autorizzato la partenza.

La visita in carcere. Il sottosegretario De Mistura si è intrattenuto per due ore con Girone e Latorre, presenti anche alcuni membri della delegazione italiana che sta seguendo il caso; e ha consegnato loro alcune lettere dei familiari, insieme a oggetti personali che avevano richiesto.

Intanto, in Italia, il Cocer Interforze - che ha incontrato il capo di Stato maggiore della Difesa, generale Biagio Abrate - ha detto chiaramente che se due marò italiani saranno processati in India, andranno riviste le regole d'ingaggio o i militari non dovranno più essere impegnati in attività anti-pirateria.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi