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Questo articolo è stato pubblicato il 04 aprile 2012 alle ore 19:10.
L'ultima modifica è del 04 aprile 2012 alle ore 13:04.

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Francesco Belsito e Renzo BossiFrancesco Belsito e Renzo Bossi

«Io personalmente di soldi da Francesco Belsito non ne ho mai ricevuti, mi occupo di altre questioni, sono impegnato solo nello sport e sono fuori da tutte le cose del partito. Comunque ha fatto bene a dimettersi». Cosí Riccardo Bossi, primogenito di Umberto, alla Zanzara su Radio 24.

«Mio padre - continua Riccardo Bossi - è una persona pulita, totalmente estraneo a queste storie, ci metto la mano sul fuoco e non solo la mano. È una persona per bene che ha dedicato la sua vita interamente alla politica. Se poi persone intorno a lui si sono comportate male non lo so». «Complotto della magistratura? Sì, quello sì. È evidente l'attacco dei giudici nei confronti della Lega, l'unico movimento che è fuori dal potere e all'opposizione. La Lega non piace all'Europa e al pensiero politico europeo».

E stamattina, anche Renzo Bossi, secondogenito di Umberto, al suo arrivo in Consiglio regionale ha respinto le accuse. «Anche la mia famiglia i soldi dalla Lega non li ha mai presi, deve ancora finire di pagare la ristrutturazione della casa di Gemonio; i lavori sono stati fatti quando il mio papà era ancora in ospedale». Comunque, ha concluso: «Ho fiducia nella giustizia».

Bossi junior ha anche negato che i bilanci del Carroccio siano «opachi» come ipotizzato dalla Procura di Milano, sottolineando che il tesoriere Belsito era comunque soggetto a diversi organi di controllo. «I bilanci ci sono, c'è un consiglio federale, ci sono e ci sono sempre stati i probiviri che hanno potere di controllo sull'amministratore della Lega», ha detto a margine della seduta di oggi dell'assemblea lombarda.


«Da Belsito 200mila euro ai figli di Bossi»
Da fonti dell'inchiesta della magistratura, però, emergerebbe un'altra verità. Secondo indiscrezioni rilanciate dall'agenzia Ansa, l'ex tesoriere Francesco Belsito avrebbe prelevato dalle casse del partito oltre 200 mila euro per le spese personali dei figli di Umberto Bossi e altri 200-300 mila euro per le spese del SinPa, il sindacato padano fondato da Rosi Mauro.

Aperta la cassaforte di Belsito: documenti «utili all'indagine»
Intanto, prosegue a pieno ritmo l'inchiesta dei magistrati di Milano, Napoli e Reggio Calabria nei confronti del tesoriere della Lega, Francesco Belsito, accusato di truffa, riciclaggio e appropriazione indebita.

Sul fronte delle indagini sullo scandalo della Lega, è stata sequestrata la documentazione nella cassaforte di Francesco Belsito. Nella cassaforte - che si trova in un ufficio in via Pola 13, appartenente alla Camera dei Deputati - è stata trovata documentazione contabile «che si presenta utile al prosieguo dell'indagine», come ha spiegato il procuratore aggiunto di Napoli Francesco Greco, che coordina le indagini svolte dai pm Curcio, Piscitelli e Woodcock. Il sequestro è stato eseguito dai carabinieri del Noe e dalla Guardia di Finanza. L'apertura è stata disposta dai pm di Napoli e di Milano per l'inchiesta che ha portato ieri, tra l'altro, alla perquisizione della sede del Carroccio a Milano.

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