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Questo articolo è stato pubblicato il 05 aprile 2012 alle ore 18:30.

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La riforma del mercato del lavoro costerà, e tanto - oltre 20 miliardi di euro preventivati per il periodo 2014-2021 - ma dovrebbe in qualche modo "autofinanziarsi": le risorse, spiega il Ddl, arriveranno dall'«utilizzo delle maggiori entrate e dei risparmi di spesa» che seguiranno l'applicazione delle misure fiscali previste dallo stesso Ddl e da ulteriori riduzioni di spesa di funzionamento degli enti previdenziali (Inps e Inail) quantificate in 90 milioni di euro, cui si aggiungeranno 10 milioni di euro dai Monopoli.

Le previsioni 2014-2021
Più in dettaglio, le risorse necessarie per l'attuazione della riforma del lavoro ammontano a 1,719 miliardi per il 2013, 2,921 miliardi per il 2014, 2,501 miliardi per il 2015, 2,482 miliardi per il 2016, 2,038 miliardi per il 2017, 2,142 miliardi per il 2018, 2,148 miliardi per il 2019, 2,195 miliardi per il 2020 e 2,225 miliardi per il 2021. In tutto, oltre 20 miliardi. Le risorse arriveranno anche dalle «riduzioni delle dotazioni finanziarie del Programma di spesa "Regolazioni contabili, restituzioni e rimborsi di imposta" nell'ambito della missione Politiche economiche-finanziarie e di bilancio dello Stato di previsione del ministero dell'Economia e delle finanze».

Auto aziendali e dei professionisti, taglio alle deduzioni
Scorrendo il testo del provvedimento da oggi leggibile sul sito del ministero del Lavoro, e in particolare gli articoli finali 70-72, è possibile farsi un'idea da dove arriveranno in dettaglio le risorse necessarie a finanziarie la riforma. Oltre alle casse degli enti previdenziali - i già ricordati Inps e Inail, che dovranno ridurre complessivamente le proprie spese di funzionamento per 90 milioni di euro l'anno a partire dal 2013 - molto arriverà da nuove misure fiscali. Per esempio, dal taglio drastico - rispettivamente dal 90 al 70% e dal 40 al 27,5% - della deducibilità dei costi delle auto aziendali e di quelle utilizzate dai professionisti. La deduzione sulle auto date in uso promiscuo ai dipendenti viene ridotta dal 90 al 70%, mentre per i mezzi utilizzati per l'esercizio di imprese, arti e professioni (artigiani, commercianti, professionisti) passa dal 40 al 27,5 per cento.

Proprietari "non cedolare secca", cresce l'imponibile
Per i proprietari di case che non applicano la cosiddetta "cedolare secca" del 20% forfetario sui canoni di affitto, la riduzione della base di calcolo per l'Irpef sugli affitti rispetto al rendimento determinato secondo le tariffe d'estimo scenderà dal 15 al 5 per cento. Di fatto, l'imponibile su cui pagheranno l'imposta aumenterà di 10 punti percentuali.

Diritti di imbarco sugli aerei, + 2 euro dal 2013
A pagare la riforma contribuirà poi l'addizionale comunale sui diritti di imbarco sugli aerei, che il Ddl accresce di 2 euro per ogni passeggero, a partire dal primo luglio 2013. I maggiori importi incassati andranno versati all'Inps.

Tassa Ssn su Rc auto, 10% deducibile ma sopra i 40 euro
Infine, la riforma arriva a modificare l'attuale regime di deducibilità riconosciuto alla tassa al Servizio sanitario nazionale che si applica sulle assicurazioni Rc-auto. La deduzione del 10,5% scatterà solo per gli importi che eccedono i 40 euro (quindi per assicurazioni da 402 euro). La stretta varrà già sui pagamenti del 2012.

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