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Questo articolo è stato pubblicato il 11 aprile 2012 alle ore 20:25.
L'ultima modifica è del 11 aprile 2012 alle ore 14:38.

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«Ho avuto dai colleghi del G8 una piena comprensione e condivisione di quelli che sono i principi che l'Italia afferma in modo inequivocabile in questa vicenda». Lo ha detto il ministro degli Esteri Giulio Terzi a margine della ministeriale G8 in corso a Washington nell'ambito del quale ha sollevato il tema pirateria. «Mi sono riferito esplicitamente alla questione dei nostri Marò detenuti nel Kerala e alla questione della Enrica Lexie ferma ancora nel porto di Kochi e al personale militare che viene ancora trattenuto a bordo dell'unità. Ho voluto sollevare questo tema - ha detto ancora il titolare della Farnesina - sottolineando in particolare quelle che sono le preoccupazioni del governo italiano sul piano dell'interpretazione della giurisdizione».

Indiscrezioni di stampa indiana ieri hanno annunciato che il rapporto del Forensic Sciences Laboratory (il laboratorio che ha effettuato l'esame balistico sulle armi sequestrate a bordo della Enrica Lexie) ha confermato che le armi che hanno ucciso il 15 febbraio ai due pescatori indiani sono due fucili Beretta Arx-160 in dotazione ai fucilieri del reggimento San Marco.

Parlando telefonicamente all'Ansa, la responsabile del dipartimento di balistica N.G. Nisha ha confermato i risultati delle prove condotte su otto armi (oltre ai sei fucili Beretta, due mitragliette FN Minimi di fabbricazione belga) e precisato che il rapporto sui test di tiro, la balistica e le impronte digitali è stato consegnato al magistrato. ''Dopo aver esaminato i proiettili recuperati dai cadaveri delle vittime abbiamo stabilito che sono compatibili con le rigature delle canne di due fucili'', ha detto.

L'aspetto più strano delle certezze mostrate dal responsabile del dipartimento di balistica di Trivandrum riguarda il tipo di arma. Gli ARX-160 sono fucili d'assalto nuovi assegnati solo per le valutazioni ad alcuni reparti tra i quali le forze speciali, i paracadutisti della Folgore (che nel 2009 li testarono in Afghanistan) e il Reggimento San Marco che ne ha alcuni per la sperimentazione ma non li ha ancora adottati. Circa le armi dei fucilieri prigionieri in India la Marina militare ha sempre parlato di fucili Beretta AR 70/90, modello in servizio nelle forze armate italiane dai primi anni '90 e fonti della Marina hanno confermato al Sole 24 Ore che gli ARX-160 non sono utilizzati dai team di protezione navale e neppure da quello imbarcato sulla petroliera Enrica Lexie.

Gli inquirenti indiani hanno quindi sequestrato a bordo della nave italiana sei fucili AR-70/90 e due mitragliatrici Minimi ma nessun ARX-160. I due fucili utilizzano le stesse munizioni e il nuovo può addirittura usare gli stessi caricatori del più vecchio ma è curioso che gli "esperti" indiani indichino come arma del delitto un tipo di fucile che secondo la Marina non era presente sulla nave o non riconoscano un'arma dall'altra considerato che tra i due prodotti Beretta vi sono vistose differenze di forma, dimensioni e peso.

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