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Questo articolo è stato pubblicato il 17 aprile 2012 alle ore 17:50.
Francesco Belsito, l'ex tesoriere della Lega Nord indagato dalle procure di Milano, Napoli e Reggio Calabria per truffa ai danni dello Stato e riciclaggio, ha consegnato i diamanti e i lingotti d'oro alla Guardia di finanza di Milano. La riconsegna è avvenuta tramite il suo legale, l'avvocato genovese Paolo Scovazzi. Mancherebbero ancora
all'appello circa 200mila euro in diamanti.
Oltre ai diamanti è stata restituita anche l'auto che era in uso al figlio di Umberto Bossi. Stando a quanto si apprende negli ambienti giudiziari in particolare sono stati resi cinque chili di lingotti e 11 diamanti.
Intanto si registra proprio oggi l'intervento di Irene Pivetti. Dei presunti soldi che il tesoriere della Lega Belsito dava al figlio di Umberto Bossi, Renzo, e alla moglie Manuela Marrone, «Bossi non poteva non sapere. Nel partito non si è mai mossa una foglia senza il suo permesso». Irene Pivetti, ex militante della Lega Nord e presidente della Camera, commenta così lo scandalo che sta travolgendo il Carroccio.
Della sua espulsione dal partito Pivetti incolpa Calderoli. «È stato l'esecutore materiale - dice - della mia espulsione dalla Lega. Nel 1996, dopo il ribaltone, si era acuito lo scontro tra leghisti secessionisti e non. Io ero anti-secessionista. Un giorno mi chiamò il sindaco di Lanzo d'Intelvi, nel comasco, per fare un comizio contro la secessione. Quando arrivai trovai Calderoli sul palco con i suoi militanti. Mi fece capire che da lì non avrei potuto parlare. Pochi giorni dopo fui espulsa dal gruppo».
Quanto a Maroni, «ricordo perfettamente un congresso - racconta Pivetti ricordando gli scontri del '95, quando Bobo aveva idee molto diverse da Bossi su come gestire l'alleanza con Berlusconi - in cui Maroni venne accolto dai fischi dei bossiani. Subì un'umiliazione incredibile: Umberto lo chiamò accanto a sé con un atteggiamento da "vieni avanti cretino". Ero sconvolta. Ma alla fine ha avuto ragione Maroni. Ora è lì, unico leader possibile per questa Lega», conclude.
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