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Questo articolo è stato pubblicato il 18 aprile 2012 alle ore 12:34.

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L'effetto Imu - e più in generale, delle nuove tasse - si farà sentire presto sui prezzi delle case, che subiranno una drastica diminuzione. Tanto che a fine anno, i valori delle case si ridurranno del 20%, con punte superiori al 50 per cento. È l'allarme rosso lanciato da Giuseppe Roma, direttore generale del Censis, che parla di un'inversione significativa del trend del mercato immobiliare.

«Il mercato delle case è dominato dal comportamento delle famiglie, e a marzo 2012, per la prima volta, il sentiment delle famiglie per gli investimenti immobiliari si è raffreddato. Infatti, il 41% delle famiglie dice che i prezzi delle case sono diminuiti, e nelle grandi città questa quota sale al 44%. Una percentuale significativa di persone, insomma, dice che i prezzi degli immobili stanno calando».

Si restringe il volume di compravendite
A questo si aggiungono tre elementi oggettivi, continua il direttore del Censis. «Innanzitutto c'è il reddito degli italiani che non solo non aumenta, ma viene assorbito sostanzialmente da due tipologie di spese: da un lato i carburanti, dall'altro le tasse e le tariffe».

Inoltre, in Italia «c'è un'ampia quota di famiglie che sta erodendo il patrimonio accumulato nel corso degli ultimi anni. Stiamo parlando del ceto medio, che per la prima volta manifesta un significativo restringimento del volume delle compravendite».

Ed ecco qualche dato: dal 2004 al 2007, secondo il Censis, si sono registrate 828mila abitazioni compravendute. E nello stesso periodo, tra il 2004 e il 2008, si è verificato un costante aumento dei prezzi delle case.».

Poi, negli anni successivi, spiega Giuseppe Roma, «il volume ha cominciato a scendere, fino ad arrivare alle 595mila compravendite del 2011. Quanto al valore delle case, dal 2008 fino al 2011 si è rilevata una lieve caduta: si parla di un decremento dei prezzi pari al 3-4%».

L'effetto Imu
Non solo. Il vero problema, secondo Giuseppe Roma, è che a questa diminuzione del valore degli immobili «si accompagna, ora, anche un aumento della tassazione». Non c'è da stupirsi dunque - dice il direttore del Censis al Sole 24 ore.com - che il 2012 sia l'anno in cui, per la prima volta, la famiglia italiana, da compratore, potrebbe diventare venditore immobiliare».

Anche perché la famiglia italiana oggi ha bisogno di soldi. «C'è il problema, rilevante, di pagare il mutuo. Il 17% ne ha contratto uno, e questa percentuale corrisponde a circa 4 milioni e 300mila famiglie. Si calcola che a giugno 2011 - spiega Giuseppe Roma - il 10,5% delle famiglie fosse in gravi difficoltà a pagare la rata del mutuo. Oggi, purtroppo, questa percentuale è salita al 22,6%».

E si arriva così all'Imu. «La re-introduzione della tassa sulla prima casa, a cui si aggiunge l'aumento delle rendite catastali e l'aumento delle aliquote - rileva il direttore del Censis - sono tutti elementi che portano a un fenomeno importante». «Stiamo parlando del ceto medio, e dunque di persone che si ritrovano talvolta ad avere una seconda casa, magari per eredità , o per aver fatto un piccolo investimento: in questi casi, il sommarsi dell'Imu sulla prima casa alla maggiorazione della tassa sulla seconda casa, conduce a una difficoltà oggettiva a manteneere il patrimonio».

Da qui, una sorta di «effetto Imu, o meglio di effetto-tasse» sul valore degli immobili: il Censis prevede una flessione significativa dei prezzi delle case che dovrebbe attestarsi quest'anno intorno al 20%. «Le più penelizzate - dice Roma - saranno le case di qualità meno elevata, ad esempio quelle nelle periferie delle grandi città».

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