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Questo articolo è stato pubblicato il 19 aprile 2012 alle ore 23:22.
L'ultima modifica è del 19 aprile 2012 alle ore 15:13.
Sapeva del dossier su Maroni? A questa domanda il leader della Lega, Umberto Bossi, arrivato in serata ad Alessandria per un appuntamento elettorale, ha risposto «no». Aggiungendo poi: «Se lo chiedevano a me facevano prima, perché io sapevo che Maroni ha la barca. Sapevo anche dove l'aveva, l'aveva sistemata in Sicilia». E a chi gli chiedeva se pensa ci siano dossier su altre persone, Bossi ha risposto: «Non penso. Spero di no. Spero che il cinematografo finisca presto. Questo è un brutto film, ma è un film». Ricandidatura alle prossime politiche? «Non lo so». Su Rosy Mauro: «L'ha espulsa il consiglio federale. Non voglio commentare».
Bossi: «Soldi della Lega, non c'è reato»
Nel corso della serata Bossi ha ripreso i toni da campagna elettorale: «Di certo il Nord non verrà sconfitto dai poteri romani con l'aiuto della mafia calabrese». E ancora. «Cercano di annichilirci, il momento è difficile, dobbiamo essere forti, non dobbiamo inginocchiarci. La nostra gente, se vuole, vince la partita». Poi, nel finale, i fuochi d'artificio sulla gestione dei finanziamenti pubblici: «Non c'era un reato. Un partito può benissimo buttare i soldi dalla finestra, non è comunque un reato. Si fa fatica a configurare un reato in tutte le cose dette. I soldi - ha aggiunto il Senatùr - non sono quelli dello Stato, ma sono quelli delle tessere dei militanti e dei soldi della Lega, la Lega può fare quello che vuole».
Il nuovo caso: l'affitto di Calderoli
Con i soldi della Lega Nord sarebbe stato pagato l'affitto di un abitazione romana per l'ex ministro Roberto Calderoli, oggi membro del triumvirato del Carroccio. È quanto emerge dagli atti sequestrati dai carabinieri del Noe di Roma. A quanto si è appreso, veniva pagato un fitto di 2.200 euro mensili per un appartamento in via Ugo Bassi al Gianicolo.
Le indagini sono state svolte nell'ambito del filone d'inchiesta sulla Lega condotto dai pm di Napoli Curcio, Piscitelli e Woodcock, coordinati dal procuratore aggiunto Greco. I carabinieri del Noe hanno interrogato il proprietario dell'appartamento che avrebbe confermato la circostanza.
Calderoli si difende: mi infangano, ma io verso 3mila euro alla Lega
Roberto Calderoli si difende dall'accusa di aver pagato l'affitto della sua casa al Gianicolo con i soldi del partito. «Siamo all`incredibile. Si viene infangati - scrive in una nota - per aver fatto il proprio dovere, per aver lavorato e tanto. E tutto questo senza aver mai preso un euro di stipendio, per aver lavorato sette giorni su sette, tutte le settimane dell`anno».
Casa-ufficio da 2.200 euro al mese avuta in dotazione dalla Lega
Calderolli scrive: «Mi si infanga per aver avuto in dotazione da parte del movimento una casa-ufficio dal costo di 2200 euro al mese, quando io ne verso mensilmente 3000 di euro alla Lega Nord. Come ho già spiegato nelle scorse settimane da 10 anni svolgo l`incarico di coordinatore delle segreterie nazionali della Lega Nord, incarico che mi ha portato a lavorare quasi sette giorni alla settimana, tutte le settimane dell`anno, feste, sabati e domeniche compresi, con una media di quasi 100mila km l`anno, girando in lungo e in largo su tutto il territorio nazionale». Scrive che per questo lavoro «non ho mai percepito un`indennità e per anni il movimento mi ha soltanto riconosciuto un rimborso per le spese sostenute, rimborso che è stato costantemente e totalmente devoluto al movimento stesso».
Dal Lago: basta sputare fango, la vicenda dell'appartamento di Calderoli sfiora il ridicolo
Manuela Dal Lago, componente del comitato esecutivo della Lega nord, difende Calderoli e dice di trovare «vergognoso» che si utilizzi una vicenda «assoluamente chiara e trasparente» per gettare fango mediatico sulla Lega.«Adesso basta, é ora di finirla con questo assurdo sputare fango addosso alla Lega nord e ai suoi esponenti. Questa vicenda dell'affitto dell'appartamento utilizzato a Roma dal senatore Roberto Calderoli rasenta letteralmente il ridicolo». Per La Dal Lago «siamo arrivati al punto che un movimento quale la lega nord non é nemmeno più padrona di decidere come utilizzare le proprie risorse? È possibile che si metta alla berlina la scelta del movimento di dotare il proprio coordinatore di un appartamento a roma per consentirgli di svolgere al meglio la sua enorme mole di lavoro? Vorrei ricordare a tutti che Roberto Calderoli da dieci anni lavora come un matto, e senza percepire uno stipendio per questo, senza fare mai ferie, girando per tutto il territorio quando non c'é attività parlamentare ed essendo sempre presente in aula o nelle commissioni quando le camere sono attive».
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