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Questo articolo è stato pubblicato il 21 aprile 2012 alle ore 09:18.

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Come l'araba fenice, se Berlusconi rinasce un'altra volta. Vittorie e sconfitte (mediatiche) di un leaderCome l'araba fenice, se Berlusconi rinasce un'altra volta. Vittorie e sconfitte (mediatiche) di un leader

Come l'araba fenice, che risorgeva dalle proprie ceneri dopo la morte. Di essere capace di rinascere quando media e politici lo danno per spacciato, Silvio Berlusconi ha dato prova più volte.
Ma ora è diverso, almeno secondo Paolo Del Debbio. Per il quale la questione vera è: quanto vale il Pdl senza lui? A questo punto, dice Del Debbio «non servono gadget e lustrini, ci vogliono idee». Per esempio non guasterebbero parole decise «contro la pressione fiscale».

Che le energie dell'ex premier siano infinite lo dice anche Klaus Davi. «Berlusconi è capace di evolvere, non è certo monolitico», ma se tornerà a riprendere in mano il partito «non ne faccia solo una questione di marchio. Occorre ringiovanire le candidature, rinunciare al finanziamento pubblico dei partiti, aprire alla società civile e concentrarsi su lavoro e disoccupazione giovanile».

In molti sono convinti che Silvio Berlusconi non abbia intenzione di tornare sulla prima linea politica, nemmeno per il suo partito. Anche se l'annuncio fatto dal segretario Pdl, Angelino Alfano, sembra andare in senso opposto. Dopo le amministrative, ha detto Alfano, arriverà insieme a Berlusconi, «la più grossa novità della politica italiana» che ne cambierà il corso nei prossimi anni.

Alfano, dice Del Debbio, «lotta come un leone, le sue capacità non sono certo dubbie». Che il segretario Pdl sia «preparato» lo sostiene anche Davi «ma non appassiona. Invece non dovrebbe rinunciare alla comunicazione emotiva, cosa che sanno fare bene alcuni suoi avversari politici come Grillo, Vendola e Renzi».
Il segretario ha annunciato la svolta possibile per il partito dopo che 29 parlamentari pidiellini guidati da Giuseppe Pisanu hanno firmato una lettera per chiedere a Berlusconi di «andare oltre il Pdl». I movimenti sono partiti dal centro con Pier Ferdinando Casini che ha lanciato il partito della Nazione, una confederazione che vada oltre l'alleanza con Fli e Api.

Silvio Berlusconi sembra chiamato a una nuova rinascita e con lui il partito che ha fondato. Da quando è entrato in politica l'ex premier non è nuovo a svolte e cambiamenti anche inaspettati, che poi si sono rivelati vincenti per il suo schieramento.
Vittorie e sconfitte si sono succedute ciclicamente nella sua storia politica e sempre è stato determinante l'approccio mediatico-comunicativo.
A partire dalla sua prima esperienza di governo (nel '94), durata nove mesi soltanto, dopo la quale fu battuto alle elezioni (nel '96) da Romano Prodi. Allora il Cavaliere ha aspettato che davanti a lui passassero altri tre esecutivi dopo quello del Professore (D'Alema I, D'Alema II, Amato) e poi, in vista della campagna elettorale del 2001, ha tirato fuori Una storia italiana, opuscolo in stile fotoromanzo che fu distribuito in tutte le famiglie. Di quello stesso periodo è il contratto con gli italiani siglato davanti alle telecamere di Porta a Porta.

Cinque anni più tardi, dopo aver governato per l'intera legislatura, in vista di nuove elezioni (quelle del 2006) Silvio Berlusconi ha condotto quella che è stata forse la sua campagna più ostinata. Era dappertutto, nei talk show televisivi, in radio, nei teatri e nelle piazze, eppure ha perso nuovamente il confronto elettorale con Romano Prodi. Sei mesi dopo, da piazza San Babila, decide di annunciare la svolta del predellino per far nascere il Popolo della libertà e iniziare una nuova rivincita.

Tornato al Governo (con le elezioni del 2008), nonostante i numeri in Parlamento a suo favore, trova dietro l'angolo nuovi guai per la sua coalizione: la rottura con Gianfranco Fini che fonda Futuro e Libertà e, successivamente, il progressivo sgretolamento della maggioranza che lo portano alle dimissioni nelle mani del Presidente della Repubblica. Il governo Monti e l'appoggio che il Pdl gli garantisce producono un'altra spaccatura, quella con la Lega di Umberto Bossi.

Il suo partito sembra vicino a perdere altri pezzi e, mentre la leadership è affidata al segretario Angelino Alfano, Silvio Berlusconi è nell'aula del processo Ruby, accusato di concussione e di prostituzione minorile. Le amministrative che si avvicinano diranno quanto pesa il Pdl senza lui. E anche se l'araba fenice nascerà di nuovo dalle proprie ceneri.

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