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Questo articolo è stato pubblicato il 22 aprile 2012 alle ore 20:14.
L'ultima modifica è del 22 aprile 2012 alle ore 14:16.

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Presidenziali, i francesi si mobilitano: alle 12 affluenza al 28,29%.Presidenziali, i francesi si mobilitano: alle 12 affluenza al 28,29%.

Arrivano i risultati del primo turno delle elezioni presidenziali francesi: secondo la media di tutte le rilevazioni il socialista Francois Hollande è al 28,4%, il gollista, presidente uscente, Nicolas Sarkozy al 25,5%, Marine Le Pen alle 20%, il candidato della sinistra radicale Jean-Luc Melenchon all'11,7%, il centrista Francois Bayrou all'8,5%.

Come nel 2007 la tv belga Rbtf viola il divieto di pubblicare gli exit poll delle elezioni presidenziali francesi fino alla chiusura degli ultimi seggi alle 20 nelle grandi città (divieto a cui non è vincolata). Quest'anno ha anche registrato su Twitter l'account Radiolondres come l'omonima trasmissione della Bbc nella Francia occupata dalle truppe naziste dal 1940 al 1944. E ha dato le prime cifre con grande anticipo sulla chiusura delle urne, fissata alle 20. Dopo la tv belga anche l'agenzia France Presse, con un escamotage decide di violare il divieto che impone a tutti i media francesi di non pubblicare prima delle 20 gli exit poll delle elezioni (rischiando al massimo una multa di 75mila euro). Citando il fatto che «diversi media hanno iniziato a pubblicare stime basate sui seggi che hanno chiuso alle 18», scrive Afp in un lancio, «abbiamo deciso di fornire le informazioni in nostro possesso ai nostri clienti. Spetterà a questi ultimi», non i lettori finali intende l'agenzia ma la carta stampata, le tv la radio e i siti web, decidere se pubblicare o meno questa informazione. Afp - conclude la nota - non fornirà questi dati direttamente ai lettori dei suoi servizi internet prima delle 20».

Se la partecipazione mostra lo stato di salute di una democrazia, la Francia sta meglio del previsto: a metà giornata del primo turno (il secondo turno è previsto il 6 maggio) l'affluenza alle urne è pari al 71% degli aventi diritto, secondo i dati diffusi dal ministero dell'Interno. Smentito quindi il timore dell'astensionismo-record, il dato è solo leggermente più basso di cinque anni fa quando, alla stessa ora, aveva votato il 73,87 per cento. Secondo le proiezioni dell'istituto demoscopico Ifop, alla chiusura dei seggi la percentuale dovrebbe salire all'80 per cento circa, contro l'83,77% complessivo del 2007. Il dato, precisa il ministero, si riferisce alla sola Francia metropolitana, esclusi i dipartimenti e territori d'Oltremare e il voto dei francesi all'estero.

Il voto dei candidati
In mattinata, tutti i 10 candidati avevano già votato per questo primo turno che è decisivo in vista del ballottaggio. Per sperare di vincere, infatti, il presidente Nicolas Sarkozy deve arrivare davanti all'avversario socialista, Francois Hollande. Mentre nei territori d'Oltremare e nei seggi per i francesi all'estero si vota già da mezzogiorno di ieri, le urne in Francia hanno aperto ovunque alle 8 e chiuderanno alle 19, salvo le grandi città in cui la chiusura è prevista alle 20.

Sarkozy ha messo la scheda nell'urna - dando la precedenza alla moglie Carla Bruni - in un liceo del XVI arrondissement di Parigi. All'uscita, Carla si è detta «emozionata e fiduciosa». Hollande ha votato nel suo feudo elettorale di Tulle, in Correze, la circoscrizione che fu roccaforte anche dell'ex presidente Jacques Chirac: «è un momento importante, sarà una lunga giornata», ha detto il socialista. Marine Le Pen (Fronte nazionale), ha votato nel nord affermando di aver fatto «una cosa buona», il portabandiera dell'estrema sinistra, Jean-Luc Melenchon, è andato al seggio a Parigi con l'immancabile cravatta rossa e se ne è andato poi a mangiare «pasta in un ristorante italiano» con alcuni fedelissimi e amici.

Hollande favorito nei sondaggi
Fra i dieci candidati all'Eliseo, i sondaggi vedono in testa Hollande, vincitore delle primarie del suo partito a ottobre, tallonato da Sarkozy. C'è incertezza su chi dei due arriverà in testa allo scrutinio di oggi, ma anche per il terzo posto la lotta è serrata fra Marine Le Pen e Jean-Luc Melenchon, mentre più staccato appare il centrista Francois Bayrou (MoDem). Gli altri candidati - Eva Joly (Europe Ecologie), Nicolas Dupont-Aignan (DLR, Debout la Republique), Philippe Poutou (Nuovo partito anticapitalista), Nathalie Arthaud (Lutte Ouvriere) e Jacques Cheminade (Solidarietà e progresso), non dovrebbero superare la soglia del 5%. Infuria intanto su Twitter la gara - per ora scherzosa - di chi diffonde presunti risultati elettorali usando codici derivati da luoghi geografici, frutta o fiori, usando l'hashtag ironico di "Radio Londra", per beffare la legge che vieta la pubblicazione di risultati in anticipo.

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