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Questo articolo è stato pubblicato il 07 maggio 2012 alle ore 07:33.

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Alexis Tsipras, leader di Syriza (Reuters)Alexis Tsipras, leader di Syriza (Reuters)

Atene punisce i partiti storici e premia le estreme. Le due formazioni pro Europa, Nea Dimokratia e socialisti del Pasok, non raggiungono nemmeno la maggioranza in Parlamento di 151 seggi sebbene abbiano l'asso del premio di maggioranza di 50 seggi.

I risultati parziali, con il 98% dei voti scrutinati danno in vantaggio il partito popolare Neo Dimokratia con il 18,92% dei voti (108 seggi, di cui 50 di premio), segue a sorpresa Syriza, formazione di sinistra anti austerity e per la sospensione del pagamento del debito, che quadruplica i voti passando dal 4,6% al 16,75% (52 seggi), al terzo posto il socialista Pasok con il 14,11% dal 44% (43 seggi). Entrano con il 6,97% i neonazisti di Alba d'oro che vogliono mettere mine anti uomo ai confini in funzione anti-immigrati. La formazione anti-austerity moderata dei Greci indipendenti va al 10% mentre la Sinistra democratica va al 6 per cento.
I due partiti storici insieme non raggiungono la maggioranza dei 151 seggi su 300 e devono chiedere di formare una coalizione a tre se non a quattro.

Antonis Samaras, leader di Nea Dimokratia (centro-destra), il partito che si avvia ad ottenere la maggioranza relativa, ha proposto ieri sera che venga formato un «governo di salvezza nazionale». Samaras, commentando i primi risultati, ha ribadito la necessità che il nuovo governo avvii la ripresa economica del Paese per mantenere la Grecia in Europa e nell'eurozona. Ma ha auspicato anche modifiche al Memorandum firmato con i creditori internazionali. Una chiara apertura alle formazioni anti-piano di salvataggio.

Dopo aver definito la giornata «un giorno particolarmente dolorosa», il leader del partito socialista greco Pasok, Evangelos Venizelos, ha auspicato che all'indomani del voto si possa formare in Grecia un «governo di unità nazionale». Segno che anche Venizelos è pronto a un esecutivo allargato.

Ma il vero vincitore della consultazione di domenica è Syriza, acronimo che sta per coalizione della sinistra radicale, guidata da Alexis Tsipras, 36 anni, paragonabile al Sel di Vendola in Italia, che vuole sospendere il pagamento del debito, negoziare la cancellazione di una larga porzione di esso, aggiungere una clausola di crescita nei patti per ripagare la parte restante dei debiti, introdurre la patrimoniale, ridurre le spese militari, combattare la corruzione.

Il considerevole aumento della forza di Syriza, la Coalizione di sinistra greca, «non è un premio ad una persona o a un partito, ma alla proposta di annullare il Memorandum» firmato dalla Grecia con i creditori internazionali. Lo ha detto ieri sera, commentando i primi risultati delle elezioni, il leader di Syriza, Alexis Tsipras. «Da domani - ha aggiunto - per la Grecia sarà un nuovo giorno. Il risultato delle elezioni rappresenta una rivoluzione pacifica contro il memorandum della barbarie».

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