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Questo articolo è stato pubblicato il 07 maggio 2012 alle ore 18:27.

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Gianclaudio BressaGianclaudio Bressa

Dopo tanti rinvii e polemiche arriverà domani, in commissione Affari costituzionali di Montecitorio, il testo base messo a punto dai relatori Gianclaudio Bressa del Pd e Giuseppe Calderisi del Pdl. Secondo quanto si apprende dal testo base i contributi pubblici per le spese sostenute dai partiti e dai movimenti politici sono ridotti a 91 milioni di euro annui, il 70% dei quali, pari a 63.700.000 euro, è corrisposto come rimborso delle spese per le consultazioni elettorali e quale contributo per l'attività politica. Il restante 30%, pari a 27.300.000 euro, è erogato a titolo di cofinanziamento, attribuendo cioè ai partiti un contributo annuo volto a finanziare l'attività politica pari a 0,50 euro per ogni euro che essi abbiano ricevuto a titolo di quote associative e di contribuzioni annuali da parte di persone fisiche o enti.

L'ultima tranche dei rimborsi 2012 che devono ancora essere erogati ai partiti verrà ridotta del 33%. «Il che significa - ha commentato Calderisi - che invece dei 182 milioni previsti, ne toccheranno ai partiti 122». Ma questa, incalza Bressa, «è solo una nostra proposta che dovrà essere discussa in Aula». Anche se il Pd, e su questo presenterà un emendamento in Commissione, vuole portare questa riduzione dei rimborsi al 50%.

Tutti a parole si sono detti d'accordo sulla necessità di una pesante sforbiciata da subito (Lega e Idv chiedono addirittura l'azzeramento dei fondi), ma di fatto sono ancora tante le resistenze che impediscono un accordo sul taglio netto del 50%, già a partire dalla rata in scadenza il 31 luglio prossimo. Le forze politiche in campo, infatti, si presentano in ordine sparso all'appuntamento con la prima Commissione della Camera.

Mentre il Pd minaccia di andare in Aula senza un testo condiviso se l'assegno di 182 milioni di euro previsto sotto forma di rimborsi non viene decurtato a 90 milioni, Pdl e Udc nicchiano, perché avrebbero già cartolarizzato anche le ultime somme dovute per le elezioni del 2008.

Altro problema sul tavolo è la presenza nel testo Bressa-Calderisi di una forte sanzione contro chi trucca i bilanci, con l'obbligo per i partiti di restituire allo Stato la quota parte dei rimborsi che i tesorieri non fossero in grado di giustificare (non solo per l'anno corrente ma anche per il 2011). I tempi per chiudere la partita sono molto stretti. E in queste ore si intensificano contatti e incontri per trovare una soluzione condivisa che accontenti le varie parti in campo.

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