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Questo articolo è stato pubblicato il 11 maggio 2012 alle ore 14:00.
L'ultima modifica è del 11 maggio 2012 alle ore 10:53.

Tensione per sedi e dipendenti Equitalia, nel mirino di manifestanti e violenti nel giorno in cui il premier Monti annunciato un incontro
con la dirigenza per presso la sede dell'Agenzia delle entrate il 17 maggio. Questa mattina, un pacco bomba è stato recapitato alla direzione generale di Equitalia in via Giuseppe Grezar, in zona Eur a Roma. Sempre in mattinata, due ispettori sono stati malmenati da un imprenditore a Melegnano, nel Milanese.
A Napoli, è invece stata chiusa al pubblico, ed è attualmente protetta da blindati della polizia, la sede di Equitalia presso il Corso Meridionale, dopo violenti scontri tra alcuni manifestanti e le forze dell'ordine. A San Cataldo, un paese della provincia di Caltanissetta, Giovanni Vancheri, un idraulico di 54 anni, si è dato fuoco nella sua auto: non riusciva più a trovare lavoro e gli erano arrivate bollette e cartelle esattoriali che non sapeva come pagare.
I due funzionari di Equitalia aggrediti stamani erano in visita nello studio di un commercialista di Melegnano dove ha la sede legale l'impresa dell'aggressore. Dovevano procedere a una verifica fiscale, ma prima ancora di iniziare è nata una discussione con l'imprenditore, che è poi degenerata. I due, in particolare, sono stati presi a calci e pugni, ma non hanno subito lesioni preoccupanti. In ogni caso è stato necessario l'intervento dei carabinieri. L'aggressore è un cinquantenne e dovrà rispondere del reato di percosse.
Il bilancio degli scontri a Napoli è di almeno dieci agenti medicati in ospedale. Ingenti anche i danni riportati dai mezzi della polizia in seguito al lancio di sanpietrini e pezzi di bottiglie di vetro rotte. Secondo i manifestanti, che hanno anche dato vita ad un blocco stradale davanti agli uffici, gli incidenti sarebbero scoppiati per il rifiuto dei responsabili di Equitalia di chiudere gli uffici in segno di lutto per gli ultimi suicidi avvenuti nel napoletano dopo la consegna di cartelle della società di riscossione. Contro la facciata dell'edificio di Equitalia è stata lanciata vernice rossa. Subito dopo sono state abbassate le saracinesche ed è stato vietato l'accesso al pubblico.
I manifestanti, aderenti a diverse sigle di disoccupati, centri sociali e al Sindacato lavoratori in lotta avevano cominciato un presidio poco dopo le 9.30, trasformandolo poi in un blocco stradale che ha avuto pesanti ripercussioni sulla circolazione. Sui volantini distribuiti ai passanti e sugli striscioni esposti dai partecipanti la richiesta di «chiusura immediata di Equitalia». Ad organizzare la manifestazione, dopo i sette suicidi registrati in Campania a causa della crisi, ambienti dei centri sociali, riuniti nella sigla Realtà di movimento napoletane contro Equitalia. Contro gli uffici sono state lanciate uova piene di vernice rossa ed esplosi due petardi. Poi sono partite bottiglie e sassi contro gli agenti del Reparto Mobile schierati. La polizia ha risposto caricando i manifestanti e lanciando alcuni lacrimogeni. Almeno uno dei manifestanti è rimasto ferito nel corpo a corpo. Si sono sentiti anche due esplosioni, forse petardi o bombe carta.
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