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Questo articolo è stato pubblicato il 14 maggio 2012 alle ore 19:12.

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La dichiarazione del ministro dell'Interno Annamaria Cancellieri in merito al fatto che «la Tav è la madre di tutte le preoccupazioni», pronunciata lunedì ad Alessandria, «non è legata in alcun modo al rischio terroristico ma alle preoccupazioni relative alle opere da realizzare per l'alta velocità Torino-Lione, alle esigenze delle comunità locali e ai problemi di ordine pubblico». Nel pomeriggio la nota del Viminale punta a gettare acqua sul fuoco, dopo che in mattinata le dichiarazioni del ministro sullla Val di Susa avevano destato un polverone: intervenuta a un convegno ad Alessandria, Cancellieri aveva sottolineato che «la Tav è la madre di tutte le preoccupazioni».

Il Viminale: la frase sulla Tav non è legata al rischio terrorismo
No, precisa il ministero, la frase sulla Tav non era legata al rischio terrorismo ma era la risposta alla domanda: «Che cosa farete per il Piemonte e per la Tav?». Intanto sul web è montata la polemica del popolo no Tav, che parla di dichiarazioni fuori luogo e respinge al mittente l'accusa di avere dei punti di contatto con il terrorismo. «In questi ultimi giorni si fanno pericolosi parallelismi tra il movimento No Tav e la lotta armata - ricorda Alberto Perino, tra i volti noti dell'attivismo della valle di Susa -. Noi rimandiamo tutto al mittente perchè queste cose non ci toccano e, anzi, ci fa pensare che dietro tutto questo ci sia la mano dei Servizi. Noi di questo Stato non ci fidiamo».

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