Grecia, per il leader di Sinistra democratica è «impossibile un Governo di unità nazionale»

Il presidente greco Karolos Papoulias ha incontrato ieri i leader di tutti i partiti del parlamento, per un estremo tentativo di formare un Governo. Il capo dello Stato ellenico cerca di evitare che il Paese torni alle urne a giugno, con probabile vittoria dei partiti anti-Europa e uscita di Atene dall'euro. Ieri sembrava fatta per un Governo a tre, poi la notizia è stata smentita. Papoulias punterebbe a un esecutivo di unità nazionale a quattro, con Nea Dimokratia, Pasok, Greci Indipendenti e Sinistra Democratica.

Sembra spegnere ogni speranza, oggi, il leader di Sinistra Democratica, Fotis Kouvelis, nel secondo giorno di colloqui previsti con il capo dello Stato per scongiurare nuove elezioni. «Non può venir fuori un Governo di unità», ha detto Kouvelis alla tv Antenna, sottolineando il rifiuto del partito della sinistra radicale, Syriza, di entrare in un esecutivo di coalizione. «Un governo senza Syriza non avrebbe il necessario sostegno popolare e parlamentare», ha aggiunto Kouvelis, che fino al 2010 era uno dei dirigenti del partito della sinistra radicale.

Il leader di Syriza, Alexis Tsipras, non parteciperà oggi ai nuovi colloqui convocati dal presidente Papoulias per scongiurare nuove elezioni. Intervistato dalla tv Antenna il leader della Sinistra democratica ha quindi ribadito la necessità per il Paese di iniziare «immediatamente» a prendere le distanze dal memorandum di intesa stipulato da Atene con Unione europea e Fondo monetario internazionale.

I partiti greci devono trovare un accordo entro giovedì, data prevista per la prima seduta del nuovo Parlamento: in caso contrario nuove elezioni saranno convocate per giugno. Intanto un ordigno artigianale è esploso questa notte ad Atene, provocando alcuni danni materiali. L'esplosione, che si è prodotta poco dopo le 3 a Marussi, nel nord della zona centrale della città, è stata provocata da una bombola di gas, con un metodo usato tradizionalmente da gruppi anarchici radicali.

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