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Questo articolo è stato pubblicato il 15 maggio 2012 alle ore 12:51.
Colpo di scena nel caso di Scott Thompson, il dimissionario numero uno di Yahoo!. Poche ore prima di ufficializzare la sua decisione avrebbe comunicato ai vertici del gruppo di avere un cancro alla tiroide. Il suo addio potrebbe quindi non essere legato allo scandalo del falso curriculum, bensì alle sue condizioni di salute.
Secondo alcune fonti citate dal Wall Street Journal, Thompson, 54 anni, avrebbe scoperto la sua malattia solo una settimana fa e avrebbe quindi preso la decisione di mollare la guida di Yahoo! dopo essersi confrontato prima con i suoi familiari, poi con i suoi più stretti collaboratori e infine con il board del gruppo.
Finora le dimissioni di Thompson sembravano essere la maturale conclusione dello scandalo che lo ha travolto nelle ultime settimane: una laura di informatica mai ottenuta ma dichiarata nel suo curriculum. Un errore, si è difeso l'ex amministratore delegato. Ma intanto una commissione interna aveva già avviato un'inchiesta per accertare i fatti. Thompson non ha però aspettato l'esito di tale indagine, e ha rassegnato le dimissioni nel weekend, subito sostituito da Ross Levinsohn, ora amministratore delegato ad interim.
L'ex Ceo di Yahoo! - raccontano le indiscrezioni raccolte dal Wall Street Journal - avrebbe già cominciato la terapia per combattere il tumore, anche se da Thompson non è arrivata alcuna conferma: vuole che la sua malattia resti un fatto privato, ha raccontato uno dei suoi più stretti collaboratori.
La nomina di Thompson a Ceo di Yahoo! era arrivata lo scorso anno in corrispondenza con l'uscita del co-fondatore dello storico motore di ricerca Jerry Yang, che lasciò tagliando ogni legame con la società che aveva creato insieme a David Filo nel 1995. Secondo gli osservatori, Yahoo!, da tempo in crisi e in cerca di una via per il suo rilancio, non è riuscita a mantenere negli ultimi anni il passo dell'innovazione, restando indietro rispetto ai competitor, a partire da Google e Apple. Da modello di ispirazione anche per il co-fondatore di Facebook, Mark Zuckerberg, che ora sbarca in Borsa con un Ipo destinata a passare alla storia, Yahoo! - per molti analisti - non è riuscita ad anticipare e seguire le tendenze.
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