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Questo articolo è stato pubblicato il 21 maggio 2012 alle ore 17:14.

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Federico Pizzarotti (Ansa)Federico Pizzarotti (Ansa)

20 punti percentuali di distacco dal candidato del centrosinistra (che al primo turno lo superava per 17.000 voti), Federico Pizzarotti è il nuovo sindaco di Parma. È la prima volta che un esponente del Movimento 5 Stelle arriva alla guida di una grande città, anche se il primo sindaco grillino è già stato eletto (al primo turno, due settimane fa) nel vicentino a Sarego (6.700 abitanti) ed è Roberto Castiglion.

A Parma il dato di affluenza alle urne è più alto che altrove ed è in controtendenza con il calo nazionale (rispetto ai 91.785 elettori di due settimane fa - il 64,55% - sono andati a votare in 86.990 - il 61,18% - quasi 5.000 elettori in meno). E Vincenzo Bernazzoli, il candidato del centrosinistra, è andato un poco sotto al risultato ottenuto al primo turno (era arrivato a 34.433) e ora è a 33.837 voti. Pizzarotti invece dai 17.103 voti di due settimane fa è arrivato a 51.235 preferenze, triplicando il risultato. I numeri dicono che per lui hanno votato 'gli altri' che sono andati alle urne, compresi pidiellini e centristi il cui candidato al primo turno, Elvio Ubaldi (due volte sindaco di Parma, nel '98 e nel 2002), aveva guadagnato oltre 14.000 consensi. Ubaldi, subito dopo il voto di due settimane fa, non aveva nascosto la tentazione di votare il candidato grillino. L'esponente centrista è molto popolare in città: è stato il primo sindaco civico di Parma e, poi padrino della giunta Vignali spazzata via dagli scandali e dal forte debito accumulato, ha preso le distanze dal suo successore, fino a metterlo in minoranza e obbligarlo alle dimissioni.

Bloccare l'inceneritore e redigere il bilancio consolidato del comune e delle società partecipate per comprendere l'effettivo disavanzo, sono le prime mosse che il neo sindaco ha annunciato.
39 anni, project manager informatico in una banca, Federico Pizzarotti è il sindaco più giovane della storia di Parma. E anche quello che eredita una situazione particolarmente difficile dal commissario del Comune, Mario Ciclosi. Che ha certificato 600 milioni di debito accumulato di cui una parte consistente a carico delle società partecipate.

Se il candidato del centrosinistra in campagna elettorale aveva indicato come soluzione l'individuazione di una banca disponibilie a un prestito ponte per continuare a erogare i servizi a giugno, Pizzarotti si è sempre detto contrario a piani di questo tipo. Il neo sindaco per tirare fuori la città dalla crisi pensa piuttosto a metodi in grado di riattivare l'indotto locale, anche grazie a un aiuto dall'unione europea per realizzare progetti come quartieri e mobilità sostenibili, riuso e riqualificazione energetica. Tra gli obiettivi Pizzarotti ha indicato anche quello «di individuare responsabilità civili e penali di chi ha distrutto Parma». Ma ora prima di tutto guarda a redigere il bilancio consolidato del Comune e delle società partecipate, in modo da comprendere l'effettivo disavanzo.

Che sia pronto a governare, anzi che il Movimento 5 Stelle sia pronto a governare Parma, il neo sindaco lo dice a gran voce. «Faremo soprattutto politica, l'antipolitica sono i titoloni dei giornali per cercare di screditare il nostro movimento», dice. «Siamo la politica delle persone normali, la gente lo ha capito. Ci sarà tantissimo da lavorare». Pizzarotti assicura poi che agirà «con la massima trasparenza, nelle decisioni più popolari e in quelle meno popolari». E spera che «la partecipazione rimanga alta», perché «questa è la garanzia più importante».

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