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Questo articolo è stato pubblicato il 08 maggio 2012 alle ore 09:30.
Da ieri a Parma c'è un altro Pizzarotti famoso, dopo Paolo, leader del settore costruzioni. Ma è solo un'omonimia e non potrebbe essere più antitetico: Federico Pizzarotti, 39 anni, nella vita di tutti giorni project manager It in un istituto di credito, è il primo candidato del Movimento 5 Stelle ad andare a un ballottaggio nelle grandi città. E ci va avendo preso un voto su cinque.
È l'aspetto più vistoso del terremoto politico andato in scena a Parma. I contrappassi sono due. Uno immediato, sancito dal voto del primo turno: quel centrodestra anomalo con una forte componente di civismo, che ha governato Parma per 13 anni, è sparito: Elvio Ubaldi, sindaco dal '98 al 2007, ripresentatosi con l'Udc, si ferma al 16,3%. La sua lista, Civiltà parmigiana, è al 5,5%. Stramazza il Pdl che presentava Paolo Buzzi, vicesindaco dal 2000: stenta a raggiungere il 5%. La Lega Nord è sotto il 3%. In questo quadro, l'ex assessore allo sport, Roberto Ghiretti, che a dicembre ha lanciato una nuova lista civica (Parma Unita), ottiene il 10,1%. Equidistante dagli altri candidati, potrebbe essere l'ago della bilancia per il secondo turno.
L'altro effetto del sisma si registra nel centrosinistra, vincitore di tappa ma col fiatone: Vincenzo Bernazzoli (presidente della Provincia in carica, massimo esponente del Pd, con un ampio sostegno, da Fli al Pdci passando per Sel) si ferma al 39,2% ma ottiene circa il 4% in meno delle sue liste, segno che il voto disgiunto ha colpito e non in modo marginale. A completare il quadro Roberta Roberti, leader degli indignados, che veleggia sul 5%.
Pizzarotti è al settimo cielo: «Ci dicono che siamo l'antipolitica; noi non perdiamo tempo a rispondere e ad attaccare gli altri, noi incontriamo i cittadini e gli parliamo del programma». Male che vada il Movimento 5 Stelle porterà in consiglio comunale sei consiglieri. Dall'altro lato Bernazzoli ostenta soddisfazione e tranquillità: «Oggi è una bella giornata perché a Parma si è chiusa una fase che è durata 15 anni. La città ha subito un trauma e ora va rimessa assieme. Con dieci candidati non c'erano le condizioni per vincere al primo turno».
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