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Questo articolo è stato pubblicato il 27 maggio 2012 alle ore 18:57.

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Il governatore della Regione Lombardia Roberto Formigoni torna a difendersi dopo la diffusione dei verbali del faccendiere Pierangelo Daccò e ribadisce, in una lunga lettera, l'estraneità all'inchiesta giudiziaria avviata dalla procura di Milano. «Non cederò al ricatto», avverte e spiega di essere stato «talora» ospite sulla barca "Ad Maiora" di Antonio Simone (l'ex assessore arrestato), un «amico da 40 anni», sempre su suo invito e «spesso» in compagnia di parenti o amici di Simone e di Pierangelo Daccò o di loro stessi. Ma solo, continua Formigoni, «qualche weekend di giugno o luglio, alcuni giorni durante le vacanze di agosto». Insomma, «altro che barche a totale disposizione per mesi e mesi». Formigoni ribadisce: nessun favore all'imprenditore.

«Gli atti non contengono nulla di penalmente rilevante»
«Probabilmente - continua il numero uno della Regione Lombardia nella lettera - la pubblicazione illegale di tali atti continuerá anche nei prossimi giorni, con sempre nuovi particolari impossibili da verificare. Tali atti - sottolinea Formigoni - non contengono nulla di penalmente rilevante nè a carico mio, nè di miei collaboratori, ma danno spazio a speculazioni e attacchi politici senza precedenti, infondati, che hanno l'evidente scopo di minare la credibilitá mia e del governo di Regione Lombardia. Dico subito - conclude il Governatore - che questi attacchi falliranno come sono falliti finora: non cederò al ricatto».

«Al Meeting di Rimini colazioni o cene con centinaia di ospiti»
«Le spese al Meeting di Piero Daccò mi riguardano solo molto parzialmente». «Ho partecipato a tutte le 31 edizioni del Meeting di Rimini (appuntamento annuale di Comunione e liberazione) - scrive il governatore - e sono stato a colazioni o a cene con centinaia di ospiti; con Daccò soltanto 2 o 3 volte in tutto. E basta».

«Mai stato a Rio con Daccò»
Primo: «mai stato a Rio de Janeiro con Piero Daccò». Secondo: «le spese attribuite a Daccò nei resoconti giornalistici non riguardano certo me o solo me. Ricordo che Piero Daccò è stato in tutti questi anni un imprenditore in campo sanitario soprattutto all'estero (Cile, Argentina, Israele) con migliaia di rapporti in tutto il mondo». Terzo, contuna Formigoni nella lettera: «51mila euro per un volo da Milano a Nizza come oggi pubblicato??? Questa è una di quelle cifre inverosimili che tolgono ulteriore credibilità al tutto».

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