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Questo articolo è stato pubblicato il 27 maggio 2012 alle ore 17:07.

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Q uanto valgono oggi i partiti ? Tra tutte le domande cui cercare risposta nel recente voto comunale questa è certamente la più difficile. La eterogeneità della offerta politica è così elevata che tutto ciò che possiamo chiedere ai dati è di darci delle tendenze più che delle risposte.

È quello che avevamo già fatto (si veda il Sole 24 Ore del 9 maggio) con i dati dei 26 comuni capoluogo ed è quello che possiamo fare ora con i dati di tutti i 157 comuni sopra i 15mila abitanti. La tendenza più netta riguarda la frammentazione del voto. È il risultato della presenza di tantissime liste locali, ma anche dell'indebolimento dei partiti maggiori. Fa impressione vedere che in questi comuni il Pdl abbia ottenuto solo 426.797 voti (12,1%) contro i 1.720.237 voti (39,8%) che in questi stessi comuni aveva preso nelle politiche del 2008. Per il Pd il quadro è solo un po' meno brutto: da 1.380.634 (32%) a 555.178 (15,7%). Per avere un dato più realistico sulla consistenza di Pd e Pdl occorre aggiungere ai loro voti quelli delle liste collegate ai candidati sindaco da loro sostenuti. Per il Pdl si tratta di 414.877 voti con i quali il partito di Berlusconi arriva al 23,9%. I voti da aggiungere alla lista del Pd sono 386.738 con i quali arriva al 26,7% dei voti.

Questa è la sola operazione possibile per cercare di dare una risposta alla domanda iniziale, ma è pur sempre arbitraria. In questo modo infatti si attribuiscono a Pdl e Pd tutti i voti di tutte le liste locali che fanno parte della loro coalizione senza tener conto che nella coalizione ci sono altri partiti alleati. Per questo motivo è meglio guardare alla consistenza delle aree politiche più che a quella dei partiti per farsi una idea più realistica sulla distribuzione attuale dei consensi. In questo modo si riesce a cogliere chiaramente perché Pd e alleati hanno largamente vinto queste elezioni. Infatti le liste di centrosinistra hanno raccolto complessivamente 1.651.389 voti contro 1.069.067 delle liste di centrodestra. Il confronto con i dati del 2008 è opinabile trattandosi di una elezione politica, ma è comunque utile perché fa vedere come il centrosinistra, nonostante il forte calo della partecipazione elettorale tra le due elezioni, abbia preso quasi gli stessi voti mentre non è stato così per il centrodestra che invece ne ha persi più di un milione. Tanti elettori moderati non si sono recati alle urne . Questo, insieme alla divisione del centrodestra, è stato il fattore decisivo che ha consentito al Pd e ai suoi alleati di ottenere una vittoria così netta in questa tornata elettorale.

Verso le prossime elezioni
I dati analizzati qui sono già obsoleti. L'esito di queste elezioni ha già modificato le preferenze degli elettori . È la naturale conseguenza di un quadro politico estremamente fragile in un contesto di incertezza e volatilità. Ciò premesso, con questi dati quale potrebbe essere l'esito delle prossime elezioni politiche? È molto probabile che la coalizione Pd-Idv-Sel possa vincere a condizione che: 1. resti l'attuale sistema elettorale con il premio di maggioranza; 2. l'offerta politica non cambi significativamente; 3. l'astensionismo sia elevato; 4. il centrodestra rimanga diviso. Le ultime tre condizioni sono legate tra loro. In particolare la partecipazione elettorale sarà molto influenzata dalla presenza di credibili novità nel campo moderato. E questo potrebbe fare la differenza.

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