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Questo articolo è stato pubblicato il 30 maggio 2012 alle ore 14:33.

Gianluigi Buffon (Reuters)Gianluigi Buffon (Reuters)

«Ho piena fiducia nei pm che possono fare piena giustizia. Perché non c'è nulla di peggio che giocare o speculare sulla vita delle persone». Gigi Buffon, dal ritiro della nazionale a Coverciano, interviene ancora sullo scandalo del calcioscommesse non rinunciando ai toni duri e ad accusare i rapporti tra magistratura e media: «Ci sono delle operazioni giudiziarie, e voi lo sapete tre o quattro mesi prima. Uno parla con i pm e voi sapete il contenuto dieci minuti dopo: è una vergogna. Fuori da Coverciano c'erano le telecamere dalle 6 del mattino».

Due feriti meglio di un morto
Non è la prima volta che Buffon entra a gamba tesa sulla delicata questione scommesse. Pochi giorni fa aveva fatto discutere con un'altra battuta piuttosto discutibile: due feriti qualche volta sono meglio di un morto. In pratica: che male c'è se taciti accordi in determinate situazioni possono portare due squadre a scegliere il male minore? Dichiarazioni azzardate, secondo qualcuno. Al punto che secondo indiscrezioni il portiere della Juventus potrebbe essere convocato dai magistrati di Cremona per essere ascoltato sul merito delle sue dichiarazioni.

«Non posso dire quello che penso realmente»
Buffon ha ribattuto: «Non posso dire quello che realmente cuore e mente pensino. Ho avuto l'ennesima conferma che alla fine le persone con la coscienza a posto e senza scheletri nell'armadio non posso esprimere il proprio pensiero. Credo che la prima cosa da preservare sia la democrazia, la libertà: per questo poi accetto le critiche e mi prendo le responsabilità, però dispiace sentire poi da voi (i giornalisti, ndr) delle paternali. Se per quelle frasi sarò ascoltato in Procura? Non lo so, il brutto è che le cose si apprendono sempre dai media e giorni prima».

Il campionato di quest'anno non presenta ombre
Per il capitano della Nazionale il campionato appena finito non presenta «ombre», nonostante le pene per il calcioscommesse debbano essere «esemplari». Ai cronisti che gli chiedevano se il campionato appena concluso sia stato «virtuale», Buffon ha rilevato che si tratta di «cose accadute nel passato» ma il campionato è stato «senza ombre». Poi, «quando uno sbaglia è giusto che paghi e soprattutto, visto e considerato che ci sono in ballo valori di lealtà e sportività, credo che le pene debbano essere esemplari». Però bisogna cercare di «fare delle distinzioni perché anche in caso di errore le colpe possono essere molto gravi o relative e non é giusto mettere nello stesso calderone sia uno che l'altro».

Quell'sms dopo lo svarione di Juve-Lecce
«Sul web dicono che hai scommesso...». È l'sms che Gigi Buffon ha raccontato di aver ricevuto dopo lo svarione di Juventus-Lecce, che costò alla squadra bianconera il pari in casa in piena corsa scudetto. «Un giornalista me lo ha mandato. Se sei così tarato da pensare male, davvero non so cosa dire. Sono offese che mi disarmano», ha replicato stizzito il portiere azzurro.

Le parole di Monti? Meglio Abete
Quanto alle riflessioni ad alta voce del premier, Buffon ha detto schiettamente di non avetrle gradite. «Le parole di Monti? Non mi permetto di proferire verbo sulla questione. Parliamo sempre del presidente del Consiglio, la nostra massima autorità, sicuramente una persona capace e di buon senso. La risposta migliore, che è poi quella vera, l'ha data il presidente della Federcalcio (Abete, ndr)». Quest'ultimo aveva commentato la battuta del premier così: «Una riflessione ad alta voce che fotografa un obiettivo stato di amarezza e di tristezza e di disagio per quanto avvenuto negli ultimi periodi».

Se vinciamo all'Europe non si dica che...
«All'Europeo arrivo bene, con tanta voglia di poter vincere coi compagni e ritagliarci un ruolo di protagonisti». Così il portiere della Nazionale e della Juventus Gianluigi Buffon, certo che gli azzurri, nonostante lo scandalo delle scommesse che ha coinvolto anche Criscito, sapranno disputare un Europeo di livello. Qualora però l'Italia riuscisse a vincere il titolo, Buffon si augura che «non si dica che le polemiche fanno bene alla competizione. È una cosa così stucchevole che fa rabbrividire».

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