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Questo articolo è stato pubblicato il 01 giugno 2012 alle ore 07:41.

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(LaPresse)(LaPresse)

La terra ha continuato a tremare anche questa notte in Emilia-Romagna: la scossa più forte di magnitudo 4.2 con epicentro a San Possidonio è stata avvertita ieri sera poco dopo le 21. Mentre la Protezione civile prosegue nell'organizzazione dei campi di accoglienza (solo a Modena sono 8.500 i cittadini sfollati ospitati in 23 campi, 17 strutture coperte e diversi alberghi anche nell'Appennino modenese) il fenomeno "sciacallaggio" sta mettendo a dura prova le forze dell'ordine che ieri sono state sollecitate dalle procure di Modena e Bologna a intensificare i controlli.

Con ogni probabilità verranno aperti nelle prossime ore dei fascicoli per il reato di procurato allarme. Ieri in serata il commissario straordinario per la ricostruzione Vasco Errani ha dato l'annuncio dell'arrivo del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che il 7 giugno visiterà le zone terremotate.

Il segretario della Cgil Susanna Camusso, invece, ha confermato la presenza di tutte e tre le sigle sindacali il 2 giugno. Presto le salme di alcune delle 17 vittime del terremoto del 29 maggio potranno essere restituite alle loro famiglie, come ha spiegato il procuratore capo di Modena, Vito Zincani, che ha annunciato per oggi il calendario per gli esami autoptici sui corpi degli operai rimasti schiacciati dal crollo di capannoni ed edifici. Le procure di Modena e Ferrara lavoreranno coordinate nei prossimi giorni, in attesa di conoscere se ci saranno iscritti nel registro degli indagati per i reati ipotizzati di omicidio colposo, lesioni colpose e violazione delle norme edilizie. «Per il momento - ha detto Zincani - non è ancora stato possibile effettuare sopralluoghi perché le condizioni non lo permettono».

Confindustria Modena ha tentato ieri una prima stima dei danni agli stabilimenti (almeno 500 in provincia) o macchinari: sono 12-13.000 i posti di lavoro a rischio nelle industrie, a questi si devono aggiungere il settore agroalimentare, i servizi, il commercio. «Il sisma - hanno fatto notare dall'associazione - ha colpito durissimo un'area che, da sola, rappresenta circa il 10% del Pil dell'Emilia-Romagna e l'1% di quello nazionale, trainato soprattutto da settori come il biomedicale e la meccanica». Sono ancora chiuse in quasi tutta la provincia di Modena le scuole, anche se il sindaco della città Giorgio Pighi ha concesso per oggi un'apertura straordinaria tra le 11 e le 13 per recuperare dalle aule giacche, zaini, libri e quaderni.

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