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Questo articolo è stato pubblicato il 02 giugno 2012 alle ore 10:44.

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Sono oltre 10mila i manifestanti attualmente a Piazza Tahrir, mentre continuano ad arrivare le marce di protesta da vari quartieri del Cairo dopo l'annuncio della sentenza nel processo Mubarak. Mentre le forze armate egiziane «non permetteranno che la democrazia verso la quale l'Egitto si orienta venga sabotata, qualsiasi sia il sacrificio», come si legge in un comunicato postato sulla pagina facebook del Consiglio militare egiziano, nel quale le Forze armate ribadiscono l'impegno ad assicurare la sicurezza e la pace del Paese.

L'era di Mubarak è finita con una condanna all'ergastolo per l'ex rais, ma anche con molte polemiche per una sentenza che ha lasciato insoddisfatti i Fratelli Musulmani, che hanno invitato la popolazione a manifestare contro la decisione del tribunale del Cairo.

All'84enne Mubarak, accusato di aver ordinato la repressione delle manifestazioni antigovernative che portarono alle sue dimissioni, è stato inflitto il carcere a vita (la Procura aveva richiesto la condanna a morte) e identica pena è stata comminata al suo ex ministro degli Interni, Habib el-Adli; i legali dell'ex Presidente hanno già preannunciato di voler ricorrere in appello.

Colpito da una crisi cardiaca, l'ex rais è stato ammesso all'ospedale della prigione di Tora. Lo riferiscono delle fonti sul posto, sottolineando che l'ex presidente appare provato ma non scosso.

A suscitare le proteste - compresi tafferugli in aula e scontri fuori dal tribunale - è stata piuttosto l'assoluzione dei due figli del rais, Alaa e Gamal - per i quali il tribunale ha ritenuto che i reati di corruzione di cui erano imputati fossero caduti in prescrizione - ma soprattutto dei sei alti dirigenti della polizia, anch'essi accusati di essere coinvolti nella repressione.

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