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Questo articolo è stato pubblicato il 06 giugno 2012 alle ore 16:02.

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I danni del terremoto in Emilia «al sistema economico nel suo complesso, secondo alcune valutazioni potrebbero superare i 4 miliardi di euro». Lo ha detto il vice presidente di Confindustria per le politiche territoriali e presidente di Confindustria Emilia-Romagna, Gaetano Maccaferri, in audizione davanti alla commissione Industria del Senato.

Stime sottostimate
«È in corso in questa fase - ha ricordato Maccaferri - un intenso lavoro di analisi dei danni che richiederà alcuni giorni per essere completata. Le stime complessive dei danni che si potevano collocare prudenzialmente attorno ai 600-700 milioni di euro, dopo le scosse del 20 maggio risultano oggi enormemente sottostimate».

«Necessari interventi in tempi brevissimi»
«L'area colpita dal sisma - ha affermato il vice presidente di Confindustria per le politiche territoriali e presidente di Confindustria Emilia-Romagna - , sulla base delle stime sul Pil del territorio, garantisce complessivamente un gettito fiscale stimabile in almeno 6-7 miliardi di euro all'anno. La sola Iva attribuibile al settore industriale ammonta a non meno di 300-400 milioni di euro all'anno. Da queste stime - ha sottolineato - è evidente che l'intervento dello Stato per supportare le attività economiche colpite non rappresenta solo una necessaria azione di solidarietà, ma un vero e proprio investimento sul futuro immediato. L'ipotesi di un intervento diretto dello Stato, avendo a riferimento i 2,5 miliardi preannunciati per il triennio 2012-2014, equivale a meno della metà di una sola annualità di gettito fiscale complessivo del territorio. È però assolutamente indispensabile - ha concluso Maccaferri - che gli interventi necessari si concretizzino in tempi brevissimi».

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