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Questo articolo è stato pubblicato il 10 giugno 2012 alle ore 18:02.

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Una contestazione, del reato di strage con "finalità di terrorismo", che il procuratore Motta ha motivato con chiarezza fin dall'inizio: «È stata la scelta indiscriminata e casuale dell'obiettivo a delineare l'aggravante della finalità terroristica» ha spiegato Motta. Dunque la scuola dell'esplosione stata individuata da Vantaggiato per motivi logistici, essenso vicina a strade principali di collegamento, e non perché è dedicata ai magistrati, Bianca Morvillo e Giovanni Falcone.

Il legale del reo confesso valuta il ricorso
Intanto, è proprio sull'aggravante terroristica che si concentrano le obiezioni del legale di Vantaggiato, presentando ricorso al tribunale del riesame contro l'ordinanza di custodia cautelare. L'avvocato Franco Orlando sta valutando l'ipotesi del ricorso: «Uno dei punti fondamentali e che non mi convince è il fatto che sia stata confermata l'aggravante della finalità di terrorismo».

Si cerca un complice
«Stiamo valutando la possibilità che altri siano coinvolti», ha confermato nei giorni scorsi il procuratore Motta.

E mentre si dà la caccia a un altra persona, al centro delle indagini ora stanno soprattutto gli affari della famiglia Vantaggiato. Documenti in bianco relativi a operazioni doganali nel settore del commercio di carburanti: è quanto hanno acquisito nelle ultime ore gli investigatori in relazione all'attività imprenditoriale del il 68enne di Copertino reo confesso dell'attentato di Brindisi. Gli inquirenti stanno cercando di capire se possa essere una reazione alle truffe subite il vero movente del folle gesto di 22 giorni fa, come racconta Vantaggiato, o ci sia altro. Mentre continua a non convincere gli inquirenti l'idea che lui abbia fatto tutto da solo, dalla preparazione dell'ordigno alla sua collocazione ed esplosione, senza che nessun altro a lui vicino si accorgesse di nulla.

Il pizzino alla moglie: «Nascondi quelle carte»
Su quel tipo di documenti sono partiti gli accertamenti per verificare se siano legati ad operazioni regolari o meno. Al sequestro delle carte si è giunti dopo una ispezione nell'abitazione di Vantaggiato, a Copertino (Lecce), e nel suo deposito di carburanti, sulla via per Leverano, e scaturita da un biglietto trovato ieri in possesso dell'imprenditore poco prima dell'interrogatorio nell'udienza di convalida del fermo.

Su quel biglietto, che sarebbe dovuto arrivare alla moglie, c'era scritto «Nascondi quelle carte».

Una lettera ai genitori di Melissa
Intanto in carcere, Vantaggiato ha manifestato il desiderio di scrivere ai genitori di Melissa Bassi, la sedicenne rimasta uccisa nell'esplosione il 19 maggio, per chiedere scusa del suo gesto.

Immediata la risposta del legale della famiglia Bassi. «Insieme ai genitori di Melissa - afferma Orsini - leggo che colui che ha confessato di essere il responsabile della sua morte, durante l'interrogatorio di garanzia, ha avuto una crisi di pianto ed ha manifestato l'intenzione di scrivere loro una lettera per chiedere perdono, anche se - ha aggiunto - non sa come fare. Ecco, non si sforzi più di tanto per pensarci: si risparmi questa fatica e cerchi di impiegare il tempo in altre attività, magari dedicandosi all'enigmistica ed alle parole crociate che pare, da quel che abbiamo letto, siano i suoi hobby».

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