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Questo articolo è stato pubblicato il 19 giugno 2012 alle ore 15:50.

Mossa a sorpresa di Luigi Lusi, l'ex tesoriere della Margherita sul cui arresto domani l'Aula del Senato sarà chiamata al voto finale.
Lusi, infatti, questa mattina ha fatto trovare a tutti i senatori, in casella, un plico con dentro un tomo di circa 500 pagine in carta patinata e rilegata. Stampate sulle pagine, tutte le sue memorie difensive, già depositate sia in Tribunale che alla Giunta per le Immunità di Palazzo Madama, che comunque ha già votato a favore dell'arresto chiesto dai pm romani per appropriazione indebita e associazione a delinquere ai danni della Margherita.
Le memorie di Lusi sono accompagnate anche da una lettera, nella quale il senatore ripercorre la sua vicenda. «Dalla lettura di quanto inviato - scrive Lusi - potrete constatare voi stessi l'insussitenza di qualsiasi fondamento giustificativo dell'esigenza di custodia cautelare nei miei confronti (come peraltro nei confronti di mia moglie)». Non solo: secondo Lusi solo lo status di parlamentare di cui gode «può giustificare l'unica possibile motivazione alla base di una ingiustificabile misura restrittiva adottata, peraltro, nella forma più gravosa»
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