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Questo articolo è stato pubblicato il 24 giugno 2012 alle ore 19:10.
L'ultima modifica è del 23 giugno 2012 alle ore 15:21.

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Lettere d'incarico e documenti per provare la sua verità
Mostrando documenti e lettere d'incarico ricevute dai suoi ex compagni di partito Il senatore ha ripercorso nell'interrogatorio di garanzia la sua attività di tesoriere della Margherita. Ha precisato che «dal 2001 al 2007» il controllo che operava sui bilanci del partito era «regolare e rigoroso e riguardava una verifica accurata di tutte le entrate e le uscite».

Controlli meno accurati dopo lo scioglimento della Margherita
Dal 2007 in poi, ovvero da quando il partito si scioglie, ha precisato Lusi davanti al gip, il suo controllo operato sui bilanci «è stato solo un controllo formale e non riguardava le entrate e le uscite», dunque «era meno accurato». L'ex tesoriere ha ricordato il patto spartitorio 60-40, del quale aveva già parlato durante l'interrogatorio con i magistrati romani, ma ha aggiunto «che tutti gli investimenti immobiliari» da lui fatti, tracciabili e riconducibili appunto alla sua persona «sono stati fatti per conto della corrente rutelliana e in virtù di un patto fiduciario con tale corrente per fare rientrare i soldi in questa maniera». Secondo quanto si è appreso, il senatore avrebbe anche ammesso che in questo meccanismo di gestione poco accurata dei bilanci si sarebbe anche lui appropriato di somme di denaro. Ma ha più volte sottolineato che la stragrande maggioranza degli acquisti di immobili sono stati fatti proprio in virtù del patto con la corrente dell'ex presidente Dl Rutelli.

L'ex tesoriere della Margherita è accusato di illecita appropriazione di 25 milioni

Nel carcere romano di Rebibbia, si è svolto l'interrogatorio del'ex tesoriere della Margherita detenuto per associazione a delinquere finalizzata all'appropriazione indebita, dopo il sì del Senato al suo arresto. La procura di Roma contesta al senatore l'illecita appropriazione di 25 milioni di euro.

Renzi: mai avuto un centesimo di finanziamento pubblico
Io «non ho avuto un centesimo di finanziamento pubblico», ha detto il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, dal Big Bang degli amministratori locali, in corso a Firenze. «È bene che Lusi dica tutto quello che sa, davvero tutto, e che faccia chiarezza. Il fatto che abbia aspettato di essere arrestato per farlo é un pò triste. Ma io spero che ora dica tutto quello che deve dire».

L'avvocato della Margherita: Lusi faccia i nomi
«La corrente rutelliana, di cui parla Lusi - ha sottolineato l'avvocato Titta Madia, che tutela gli interessi dell'ormai dissolto partito della Margherita - non è nè un nome nè un cognome. Il senatore abbia il coraggio di fare i nomi una volta per tutte e dire chi, dove, come, quando e perché, avrebbe compiuto queste sottrazioni di denaro dalle casse della Margherita». Il penalista ha poi aggiunto: «E poi Lusi si metta d'accordo una volta per tutte con sua moglie che ai pm aveva dichiarato che suo marito si era appropriato dei soldi della Margherita per suoi scopi personali, non certo per soddisfare pretese correntizie altrui». Il pm Stefano Pesci e l'aggiunto Alberto Caperna sono andati via da Rebibbia a bordo di una vettura della polizia penitenziaria, senza rilasciare dichiarazioni. Chi indaga ha comunque spiegato che «dall'interrogatorio di Lusi l'impianto accusatorio è uscito rafforzato, anzi, corroborato da dettagli che certamente meritano di essere riscontrati». Fonti qualificate di Piazzale Clodio commentano con soddisfazione l'esito dell'atto istruttorio. «Quanto dichiarato dal senatore conferma il buon lavoro fatto finora. Non sono spuntati soldi nuovi o sottrazioni ulteriori dalle casse della Margherita, per questo possiamo dire che l'impianto accusatorio è uscito arricchito e non impoverito da questo interrogatorio».

La difesa di Lusi
«Il nostro assistito - hanno spiegato gli avvocati Luca Petrucci e Renato Archidiacono che difendono Lusi e la moglie - ha detto ai magistrati come funzionava il sistema. Sarà ora la Procura a fare i dovuti riscontri». E alla domanda dei cronisti se il senatore avesse chiamato in causa altri personaggi politici hanno risposto: «non confermiamo e non smentiamo. E comunque l'interrogatorio è stato completo, Lusi ha risposto a tutte le domande ed è sereno». È slittata alla prossima settimana la presentazione dell'istanza di revoca della misura cautelare che i difensori, in un primo momento avevano in animo di fare nella giornata di ieri.

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