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Questo articolo è stato pubblicato il 24 giugno 2012 alle ore 14:42.

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E se fosse sindaco lei, cosa farebbe? Ad esempio il commissario Ciclosi ha definito il percorso per la vendita della quota integrale (52%) detenuto nella Stu Pasubio.
«Ha ragione, l'avevamo pensato anche noi».

Allora Pizzarotti fa bene a perseguirlo, anche se il ritorno è solo di 380mila euro.
«Mi sembra poco, ma così ti liberi del debito, che è ingente».

La Spip è un'operazione sotto indagine perché si ha l'idea che non ci sia un debito così alto (90 milioni, ndr) solo per la svalutazione immobiliare ma perché si adombra vi sia stata una truffa nell'acquisizione dei terreni.
«Io so che la Guardia di Finanza già nel 2007 prelevò del materiale alla Spip, ad oggi non ho notizia di nulla però in effetti la valutazione di quei terreni... sono stati comprati a prezzi abbastanza alti. Dopo di che dal punto di vista penale non so se ci sono state truffe o meno. Quando divenni sindaco vidi che questa operazione di intermediazione nell'acquisizione dei terreni, con una società fiduciaria, fu fatta tra il gennaio e l'aprile 2007, prima della mia elezione. Ci sono molti aspetti oscuri della vicenda che andranno chiarite nelle sedi opportune».

Lei ha mai ricevuto un avviso di garanzia, per questa o altre vicende?
«No».

Chiamato a testimoniare?
«No. Sono stato chiamato come testimone solo per l'azione di responsabilità che Varazzani ha avviato nei confronti di Costa (ex presidente Stt, ndr). E non dal tribunale, ma da un arbitrato di tre avvocati».

Tornando agli arresti, fece specie che c'erano tra gli altri Moruzzi e Iacovini che erano due tra i più fidati collaboratori.
«Appresi dalla conferenza stampa che fece il procuratore con la guardia di finanza, alle 11 del 24 giugno dell'anno scorso, molte cose di cui non ero a conoscenza perché purtroppo quando si è sindaco di una città si guarda ai problemi principali e devi per forza fidarti dei collaboratori. Non conoscevo quelle vicende e bisognerà aspettare i processi, o i patteggiamenti, per dire se erano veramente colpevoli, certo che erano cose che hanno fatto scalpore in città, soprattutto per il tempo di crisi in cui la gente fa fatica ad arrivare a fine mese».

Poi emerse che l'ex dg Frateschi disse che fece una relazione riservata, in particolare su Moruzzi, richiamando l'attenzione sui suoi comportamenti.
«Sì, Frateschi fece una relazione dove faceva notare che il sistema dei controlli non funzionava e infatti quando ricevetti la relazione ho immediatamente tolto la gestione del global service del verde a Moruzzi e la affidai a un altro dirigente, Carpi. Ma Frateschi non aveva i poteri di indagine della magistratura». (La rimozione avvenne a ottobre 2010, dopo l'arresto di Tannoia, nel Green Money 1, ndr).

Moruzzi era un suo amico stretto.
«Lo conoscevo dai tempi dall'Università e divenne dirigente con me assessore. Era un bravo dirigente, poi non potevo immaginare».

L'ha più sentito o visto? Lui e gli altri?
«Non ho più sentito né visto nessuno di loro. Non so neanche cosa stiano facendo adesso».

Cosa pensa delle prime mosse del sindaco Pizzarotti?
«Mi sembra un ragazzo intelligente che sa fare politica, non è uno sprovveduto. Sta trovando tutte quelle difficoltà che chiunque va ad amministrare una macchina complessa in un momento di crisi avrebbe trovato. Lui ne sta trovando più di altri perché è isolato. Il Movimento 5 Stelle, a differenza di altri soggetti politici, è più isolato in città, è meno contornato di persone che possono dare una mano e lo vediamo nella composizione della giunta perché non è mai successo, a quel che so io, che un sindaco faccia una giunta a rate. Dello scivolone di Bruni, che peraltro può capitare a chiunque, non ne faccio una colpa a Pizzarotti. Se Bruni non gliel'ha detto e non era nel curriculum mica poteva immaginarselo. Penso invece che sull'inceneritore ci lascerà le dita. Un conto è fare i cortei e lanciare i buoni propositi, come la mozione che hanno presentato ieri con il percorso di raccolta differenziata spinta e tariffazione puntuale. Tutto condivisibile, ma non tengono conto che occorre una fase transitoria e che quando ti trovi ad amministrare devi raccordarti con altre istituzioni come Provincia e Regione. Non sarà così semplice ottenere il risultato che vuole, ossia di fermarlo».

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