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Questo articolo è stato pubblicato il 27 giugno 2012 alle ore 23:26.

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di Marco Moussanet
PARIGI - Il cancelliere tedesco Angela Merkel è arrivato ieri sera all'Eliseo, per la cena con il presidente francese François Hollande alla vigilia del vertice europeo di oggi e domani a Bruxelles, preceduta dall'ormai quotidiano fuoco di sbarramento contro tutti quelli che vorrebbero più solidarietà in Europa senza passare attraverso il faticoso, e doloroso, processo di armonizzazione dei bilanci e delle economie. «Non ci sono - ha detto la Merkel in Parlamento - soluzioni rapide e facili alla crisi. Non ci sono formule magiche. Il nostro compito è quello di trovare soluzioni durature e non di fare un fuoco di paglia».

Il tema delle riforme strutturali nei Paesi in difficoltà, ha aggiunto, «sarà nella parte alta dell'ordine del giorno del vertice». «Prevedo che ci saranno contrasti tra i partner - ha proseguito - e che tutti gli sguardi saranno rivolti verso la Germania. Ma quest'ultima non ha una forza illimitata e ha già fornito sufficienti garanzie all'Europa. Con la sua cultura di una discussione orientata verso i risultati e il suo impegno per la crescita, la Germania ha dato un segnale forte all'interno e all'esterno».

Dopo aver bocciato ancora una volta gli eurobond, «strumento economicamente sbagliato, controproducente e incompatibile con la Costituzione tedesca», il cancelliere ha poi avuto parole di apprezzamento per il lavoro del premier italiano Mario Monti, che arriva al summit con l'approvazione della riforma del mercato del lavoro in tasca: «Con Monti, l'Italia ha intrapreso la strada verso una finanza pubblica solida, la crescita, l'occupazione e la competitività».

Il fatto è che ai mercati non sembra bastare, come dimostra l'andamento dell'ultima asta italiana di ieri. E lo stesso vale per la Spagna. D'altronde i consiglieri diplomatici dell'Eliseo osservavano ieri che, al di là del confronto sul futuro dell'Unione e dell'Eurozona, i temi più urgenti sul tavolo sono proprio il debito italiano e le banche spagnole. Temi che richiedono interventi rapidi e possibilmente risolutivi. «Stiamo discutendo - hanno detto - stiamo trattando. Certo non ci sarà la ricetta facile e magica, come per esempio l'acquisto automatico di titoli sul mercato secondario da parte del fondo europeo quando i tassi superano una certa soglia, ma qualcosa si troverà perché c'è un sostegno politico forte all'Italia».

E anche di questo hanno sicuramente parlato nella loro cena Hollande e la Merkel. Un incontro iniziato in un clima apparentemente amichevole e sereno e che è stato voluto dai due leader proprio per cercare di avvicinare le posizioni, in modo da potersi presentare a Bruxelles con una qualche ipotesi di compromesso almeno su alcuni dei molti punti in discussione.

Nelle brevi dichiarazioni fatte nel cortile dell'Eliseo, prima della cena di lavoro, Merkel e Hollande hanno sostenuto di essere entrambi pienamente impegnati a trovare i modi per rafforzare l'Europa. E nelle loro parole è sembrato di leggere la disponibilità a fare passi l'uno verso l'altra (sull'integrazione) e viceversa (sulla solidarietà).

«Siamo coscienti - ha detto il presidente francese - delle misure che dobbiamo preparare per la stabilità finanziaria e vogliamo entrambi approfondire l'unione economica, monetaria e domani politica, per arrivare a più integrazione e più solidarietà. L'integrazione quanto sarà necessario e la solidarietà quanto sarà possibile».

«La situazione è grave - ha sottolineato il cancelliere - e abbiamo l'obbligo di costruire l'Europa forte e stabile di domani. Abbiamo bisogno di più Europa. Di un'Europa che funzioni, i mercati la aspettano, e di un'Europa i cui membri si aiutino tra loro». Sarà il vertice di Bruxelles a dire se sono solo belle parole.

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