Decreto spending review: l'Abc in 187 voci, dal no alle discriminazioni delle Pmi negli acquisti della Pa alle chance per i vincitori di concorso
Via libera della Camera alla spending review. Il provvedimento viene convertito in legge.Tra le misure previste, la sospensione dell'aumento dell'Iva fino al 30 giugno 2013 e la possibilità di andare in pensione con i vecchi requisiti per altri 55mila lavoratori esodati. Scatta poi la stretta su dirigenti e dipendenti della Pa. Le Regioni in disavanzo finanziario possono anticipare l'aumento dell'addizionale Irpef, al via il taglio del fondo sanitario nazionale e dei posti letto negli ospedali. Prende forma il riordino delle Province, arrivano le città metropolitane. Ecco più nel dettaglio le novità del provvedimento
di Andrea Carli e Vittorio Nuti6 agosto 2012
5. E – dall'Edilizia residenziale convenzionata agli Esodati

Edilizia residenziale convenzionata, durata nuove convenzioni (articolo 23 ter, comma 1 bis). Si prevede, in materia di edilizia residenziale convenzionata, una riduzione da 30 a 20 anni del limite temporale da utilizzare per il calcolo della durata delle nuove convenzioni c.d. sostitutive,stipulate in sostituzione di quelle previste dall'articolo 31 della legge 448/98.
Emergenza neve febbraio 2012, risorse (articolo 23, commi 9-10 bis). È autorizzata la spesa di 9 milioni, per il 2012, per gli interventi connessi alle eccezionali avversità atmosferiche che hanno colpito il territorio nazionale nel mese di febbraio 2012. Gli oneri sono posti a valere sulla quota di pertinenza statale dell'otto per mille del gettito Irpef nonché sulle risorse del Fondo per il riparto della quota relativa al cinque per mille del gettito Irpef. È poi assegnata, per l'emergenza neve nelle regioni centro meridionali, una quota massima di 6 milioni delle risorse del Fondo di rotazione per la solidarietà alle vittime dei reati di tipo mafioso, delle richieste estorsive e dell'usura resesi disponibili al termine del 2011.
Emittenza radio-televisiva, riduzione contributi (articolo 7, comma 11). Gli importi dei contributi destinati all'emittenza televisiva locale e radiofonica nazionale e locale previsti dalla Finanziaria 2000 sono ridotti di 20 milioni di euro per l'anno 2013 e di 30 milioni di euro a partire dall'anno 2014.
Enpapi, ente di previdenza infermieri (articolo 8, comma 4-ter). Disposto l'obbligo, per l'Ente nazionale di previdenza e assistenza della professione infermieristica (Enpapi), di provvedere all'approvazione di apposite delibere per coordinare il regime della propria gestione separata previdenziale con quello della Gestione separata Inps.
Enti di ricerca, riduzione trasferimenti statali (articolo 8, commi 4 e 4-bis). Disposta, a partire dal 2012, la riduzione dei trasferimenti statali agli enti di ricerca facenti capo a vari ministeri, a decorrere dal 2012, nella misura per ciascuno indicata nell'allegato 3. Per quanto riguarda in particolare gli enti di ricerca vigilati dal Miur - ossia, i 12 enti destinatari del Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca - la riduzione complessiva inizialmente prevista, pari a 19,2 milioni di euro (2012) e a 51,2 milioni dal 2013 - dovrà essere assicurata da una riduzione del Fondo sopra indicato, a decorrere dal 2013, per un importo pari ad euro 51,2 milioni, mentre, per il 2012, si riduce di ulteriori 20 milioni la spesa per beni e servizi del Miur. In questo modo, per i 12 enti non si registra alcuna effettiva diminuzione di risorse per il 2012 mentre, a decorrere dal 2013, la ripartizione della diminuzione fra gli stessi sarà decisa in sede di ripartizione del Fondo ordinario. Per quanto riguarda l'Istituto nazionale per la valutazione del sistema di istruzione (Invalsi), anch'esso vigilato dal Miur, la riduzione prevista è di 10.891 euro per il 2012 e 29.042 euro dal 2013. Questa invece la ripartizione dei risparmi previsti per gli enti di ricerca vigilati da altri ministeri: ministero Sviluppo economico: Ente per le nuove tecnologie, 2.460.716 euro per il 2012, 6.561.910 euro per il 2013 e 6.561.911 euro a decorrere dal 2014; ministero Salute: Istituto superiore di sanità, 1.955.290 euro per il 2012, 5.214.106 euro per il 2013, 5.214.107 euro dal 2014; ministero Ambiente: Ispra, 1.454.510 euro per il 2012, 3.878.692 euro per il 2013, 3.878.693 euro dal 2013. Ancora, per quanto riguarda il ministero del Lavoro: Isfol 1.936.505 euro per il 2012, 5.164.013 euro per il 2013 e a decorrere dal 2014; Ispesl (soppresso, ma le cui funzioni sono passate all'Inail): 2.109.667 euro per il 2012, 5.625.778 euro per il 2013 e a decorrere dal 2014. Infine, per il ministero dell'Agricoltura, la riduzione per il 2012 è pari a 2.895.617 euro complessivi, e pari a 7.721.646 euro sia per il 2013 che a decorrere dal 2014, da distribuire tra vari enti di ricerca: Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura; Istituto nazionale della nutrizione; Istituto nazionale di economia agraria.
Enti locali, dotazioni organiche (articolo 16, comma 8). Un Dpcm da emanare entro il 31 dicembre 2012 deve stabilire i parametri di virtuosità per determinare le dotazioni organiche degli enti locali, tenendo conto prioritariamente del rapporto tra dipendenti e popolazione residente. A tal fine è determinata la media nazionale del personale in servizio presso gli enti, prevedendo il blocco delle assunzioni per le amministrazioni collocate oltre il 20% e l'applicazione delle misure sul soprannumero per le amministrazioni collocate oltre il 40 per cento
Enti locali, fondo svalutazione crediti (Articolo 6, comma 17). A partire dal 2012, nelle more dell'entrata in vigore della disciplina sull'armonizzazione dei bilanci e dei sistemi contabili degli enti territoriali, gli enti locali sono tenuti ad iscrivere nei propri bilanci un Fondo svalutazione crediti costituito in misura non inferiore al 25% dei residui attivi con anzianità superiore a 5 anni. Possono essere esclusi dalla base di calcolo - previo parere motivato dell'organo di revisione - quei residui attivi per i quali i responsabili dei servizi competenti abbiano certificato la perdurante sussistenza delle ragioni del credito e l'elevato tasso di riscuotibilità.
Enti locali, soppressione agenzie e organismi controllati (articolo 9, commi da 1 a 7). Obbligo, per regioni, comuni e province di procedere obbligatoriamente alla soppressione o all'accorpamento di enti, agenzie e organismi comunque denominati e di qualsiasi natura giuridica ad essi riconducibili. In alternativa, gli stessi enti locali debbono garantire una riduzione minima del 20% degli oneri finanziari degli enti controllati. La platea dei soggetti destinatari dell'intervento è costituita da enti ed organismi che esercitano, anche in via strumentale, funzioni fondamentali o funzioni amministrative spettanti a comuni, province e città metropolitane. In caso di mancato intervento da parte degli enti territoriali interessati entro il termine di 9 mesi, prevista la soppressione automatica degli enti e la sanzione di nullità di tutti gli atti successivamente adottati. Introdotto anche il divieto, per gli enti locali, di istituire nuovi enti per lo svolgimento di funzioni amministrative, sia fondamentali sia conferite. È poi confermata la disciplina disposta dal Dl 78/2010 (legge n. 122/2010) relativa ai limiti imposti agli enti territoriali per la costituzione di società partecipate e di liquidazione o cessazione di quelle esistenti. Sono esclusi dall'obbligo le aziende speciali ed le istituzioni che gestiscono servizi socio-assistenziali, educativi e culturali.
Enti e organismi pubblici, riduzione spesa consumi intermedi (articolo 8, comma 3). In linea con quanto previsto per le Amministrazioni centrali dello Stato, disposto il contenimento della spesa per consumi intermedi degli enti e organismi pubblici, costituiti anche in forma societaria, tramite soprattutto una riduzione dei trasferimenti statali, in misura pari al 5% per il 2012 e al 10% per cento dal 2013 della spesa sostenuta per consumi intermedi nel 2010. Esclusi dall'obbligo gli enti territoriali ed enti e organismi vigilati, il Servizio sanitario nazionale; le università e gli enti di ricerca.
Enti pubblici non territoriali, riduzione della spesa (articolo 8, comma 1). Per ridurre gli oneri degli enti pubblici non territoriali, si dispone una razionalizzazione della spesa attivando una serie interventi, quali: ampliamento dell'utilizzo delle carte elettroniche istituzionali per i pagamenti; riduzione delle comunicazioni cartacee con gli utenti (con decurtazione alla metà delle spese sostenute nel 2011); riduzione delle spese di telefonia; scambio gratuito di dati entro il settore pubblico allargato; razionalizzazione degli uffici collocati nello stesso comune; dematerializzazione degli atti.
Equitalia, aggio sulle somme riscosse (articolo 5, comma 1). Sui ruoli emessi dal 1° gennaio 2013, l'aggio sulle somme riscosse dalle società agenti del servizio nazionale della riscossione viene ridotto di un punto percentuale. Un'ulteriore, eventuale riduzione dell'aggio potrà essere alimentata dalle eventuali maggiori risorse rispetto a quanto considerato nei saldi tendenziali di finanza pubblica, correlate anche al processo di ottimizzazione ed efficientamento nella riscossione dei tributi e di riduzione dei costi di funzionamento del gruppo Equitalia, fino a un massimo di ulteriori quattro punti percentuali. Un decreto del ministro dell'Economia e delle finanze, da emanarsi entro il 30 novembre 2012, deve accertare le eventuali maggiori risorse rispetto a quanto considerato nei saldi tendenziali di finanza pubblica; individuare le modalità con cui viene comunque assicurato al gruppo Equitalia il rimborso dei costi fissi di gestione risultanti dal bilancio certificato.
Esodati, salvaguardia per altri 55mila (articolo 22). Altri 55mila lavoratori cosiddetti "esodati" vengono salvaguardati dall'incremento dei requisiti pensionistici disposto dalla legge Foriero di riforma delle pensioni. Le persone salvaguardate sono quelle che hanno maturato i requisiti per l'accesso al pensionamento dopo il 31 dicembre 2011. Parliamo di lavoratori collocati in mobilità (o in mobilità lunga), sulla base di appositi accordi stipulati dalle imprese in sede governativa anteriormente al 31 dicembre 2011 per la gestione delle eccedenze occupazionali con utilizzo di ammortizzatori sociali, e che maturino il diritto al pensionamento entro il periodo di fruizione dell'indennità di mobilità (o, ove prevista, della mobilità lunga), ancorché alla data del 4 dicembre 2011 non risultino ancora collocati in mobilità. Sono interessati poi i lavoratori che, al 4 dicembre 2011, non erano titolari di prestazione straordinaria a carico dei fondi di solidarietà di settore (si tratta sostanzialmente del settore finanziario), ma per i quali il diritto all'accesso a questi fondi era previsto da accordi stipulati alla medesima data (ferma restando la permanenza nel fondo fino al sessantaduesimo anno di età). Sono interessati i lavoratori che, prima del 4 dicembre 2011, sono stati autorizzati alla prosecuzione volontaria della contribuzione, a condizione che perfezionino i requisiti anagrafici e contributivi utili a comportare la decorrenza del trattamento pensionistico, secondo la disciplina vigente alla data di entrata in vigore del Dl 201/2011, nel periodo compreso fra il ventiquattresimo e il trentaseiesimo mese successivo alla data di entrata in vigore del medesimo provvedimento, Sono interessati, infine, i lavoratori con accordi individuali o collettivi di incentivazione il cui rapporto di lavoro si sia risolto entro il 31 dicembre 2011 e che siano in possesso dei requisiti previgenti all'entrata in vigore del Dl 201/2011 avrebbero comportato la decorrenza del trattamento medesimo nel periodo compreso fra il ventiquattresimo e il trentaseiesimo mese successivo alla data di entrata in vigore del medesimo decreto. L'attuazione della salvaguardia per questi altri 55mila esodati è demandata a un decreto interministeriale, da adottare entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del dl sulla spendine review. L'Inps monitora, sulla base della data di cessazione del rapporto di lavoro, le domande di pensionamento presentate da questi lavoratori, che intendono avvalersi dei requisiti di accesso e del regime delle decorrenze vigenti prima della data di entrata in vigore del Dl 201/2011. Se da questo monitoraggio risulta il raggiungimento del limite numerico delle domande di pensione (55mila), l'istituti di previdenza non prenderà in esame ulteriori domande di pensionamento finalizzate ad usufruire dei benefici richiamati.
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