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Questo articolo è stato pubblicato il 10 luglio 2012 alle ore 16:57.

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LONDRA - Grandi amici non saranno mai, ma oggi hanno sciolto un po' il gelo che ha finora caratterizzato i loro rapporti. Il presidente francese Francois Hollande, alla sua prima visita ufficiale in Gran Bretagna, ha incontrato il premier britannico David Cameron per discutere di una serie di questioni su cui si trovano in totale disaccordo, da come risolvere la crisi dell'euro alle supertasse per i ricchi, da una piú rigida regolamentazione per il settore bancario a una nuova tassa sulle transazioni finanziarie.

I due leader oggi durante la conferenza stampa seguita al loro colloquio hanno preferito invece sottolineare i punti di contatto e la cooperazione tra i due Paesi, soprattutto nel settore della difesa e dell'energia nucleare. «Siamo entrambi uomini politici razionali e pratici che apprezzano i legami tra i nostri due Paesi», ha detto Cameron. «Abbiamo molte cose in comune e il dialogo è stato proficuo».

Il presidente francese ha ammesso che «abbiamo posizioni diverse sull'Unione Europea», ma ha sottolineato che «i rapporti tra me e Cameron sono basati sulla nostra volontà comune di portare i nostri Paesi sulla via della ripresa e della crescita». Cameron ha anche ringraziato la Francia per la collaborazione sul fronte della sicurezza in vista delle Olimpiadi di Londra.

Nel merito dell'eurocrisi Hollande ha teso la mano a Cameron sostenendo che l'Europa può viaggiare a più velocità. «La Gran Bretagna non vuole diventare membro della zona euro - ha detto l'inquilino dell'Eliseo - e la Francia vuole invece un'integrazione solidale. Ma allo stesso tempo noi possiamo comprendere le rispettive posizioni» di Gran Bretagna e Francia. «Possiamo vedere l'Europa a differenti velocità, con ogni paese che naviga al suo ritmo e prende dall'Unione quello che vuole nel rispetto degli altri Paesi».

Il premier britannico ha invitato, a sua volta, i leader europei a procedere «senza indugi» verso l'unione bancaria. Parlando in conferenza stampa al fianco del presidente francese, Cameron ha espresso l'auspicio che l'euro abbia successo, alla luce degli effetti causati dall'attuale crisi europea sull'economia britannica.

Per Hollande è la prima visita in Gran Bretagna da febbraio, quando era venuto come semplice candidato socialista ed era stato snobbato da Cameron, che aveva apertamente fatto il tifo per il suo rivale Nicolas Sarkozy. «Non ho conosciuto Cameron prima delle elezioni quindi sono particolarmente contento di averlo conosciuto dopo», aveva detto Hollande con una certa malizia al loro primo incontro in maggio.

Cameron aveva peggiorato la situazione il mese scorso, offrendo di «srotolare il tappeto rosso» per tutti i ricchi francesi che volessero sfuggire al nuovo e punitivo regime fiscale imposto da Hollande trasferendosi in Gran Bretagna. Il premier aveva poi definito la frase «uno scherzo» e anche Hollande oggi ha minimizzato. «Apprezzo il senso dell'umorismo inglese», ha detto il presidente. Dopo l'incontro con Cameron Hollande è stato ricevuto dalla Regina Elisabetta II al castello di Windsor per una visita privata senza neanche un interprete, ha sottolineato il portavoce della famiglia reale, dato che la sovrana britannica parla francese «in modo eccellente».

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