Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 11 luglio 2012 alle ore 08:12.

My24

Nei giudizi più recenti, la Corte ha anche posto dei limiti alla partecipazione di Berlino ai fondi salva-stati, sostenendo che un impegno potenzialmente troppo elevato avrebbe compromesso l'autonomia finanziaria del Parlamento, una "competenza essenziale" alla democrazia che l'art 79 della Costituzione tutela tra quelle indisponibili. Il limite dell'impegno finanziario tedesco in Europa è fissato circa a metà del bilancio federale e sta quindi sotto il livello massimo dell'aiuto necessario alla Spagna, figurarsi quello ipoteticamente necessario a salvare l'Italia. E il problema riguarda direttamente l'Esm: la quota tedesca nel fondo salva stati è di 170 miliardi, ma ad esso vanno aggiunti altri impegni europei già presi che fanno variare la stima totale tra 310 e 495 miliardi. Troppo per il bilancio federale (Laender esclusi). Se la logica di Karlsruhe non cambia, non c'è più margine per mettere in comune le risorse con gli altri paesi benchè il Parlamento tedesco abbia approvato la legge sull'Esm con maggioranza dei due terzi.

Poichè infine, secondo Karlsruhe, i diritti del Parlamento tedesco in materia di bilancio non possono dipendere da decisioni dei parlamenti di altri paesi, gli aiuti tedeschi possono essere attivati solo in ragione di criteri e condizioni prefissati e imposti agli altri stati (cioè non devono essere attivati per volontà degli Stati da aiutare). Ma anche i controlli sugli altri paesi hanno limiti perchè se sono troppo stringenti violano i principi di democrazia. Da questo labirinto non sembra esserci via d'uscita.
Se avete avuto la pazienza di seguire queste esemplificazioni, avrete capito che in questi anni lo spazio di manovra della cancelliera Merkel non era affatto agevole, dovendosi aggiustare nei limiti di legge interpretati dalla Corte di Karlsruhe, l'organo costituzionale che ha la più alta credibilità presso i cittadini tedeschi e che può imporre al governo l'uscita della Germania dall'euro qualora ritenga che i presupposti per l'adesione alla moneta unica - una stabilità monetaria pari a quella del marco - siano venuti a cadere.

La sintonia tra la Corte di Karlsruhe, gli economisti delle valli bavaresi e l'ufficio legale della Bundesbank, offre una nervatura ai sentimenti euroscettici che in questo momento decisivo sono pienamente mobilitati. E c'è una certa coerenza in questo "scontro finale", visto che il bivio di fronte a cui si trovano la Germania e tutti i paesi dell'euroarea è quello della scelta tra la democrazia nazionale, con i suoi limiti sempre più evidenti, e l'unione politica europea. Una scelta consapevole dei giudici costituzionali a difesa dell'euro potrebbe rivelarsi il passaggio di maturazione politica ed istituzionale cruciale. A costo di attendere cinque settimane.
cbastasin@brookings.edu

Shopping24

Dai nostri archivi