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Questo articolo è stato pubblicato il 18 luglio 2012 alle ore 17:56.

Un attentato a un gruppo di israeliani in Bulgaria scuote lo Stato ebraico nel giorno dell'anniversario dell'arrivo della nave Usa President Warfield, ribattezzata Exodus, al porto di Haifa (primo atto del nascente Stato d'Israele il 18 luglio 1947). Sette morti - il bilancio destinato ad aggravarsi - e il premier Benjamin Netanyahu che accusa l'Iran di essere dietro all'atto terroristico e afferma «Reagiremo con forza». Il 18 luglio è anche la ricorrenza del diciottesimo anniversario della strage terroristica Buenos Aires: una bomba collocata nel centro ebraico della capitale argentina uccise 85 persone ferendone altre 300. Quell'attentato - con l'esplosione che ridusse in macerie un palazzo di sette piani - è finora rimasto impunito.

L'esplosione di oggi ha colpito l'autobus di turisti appena atterrati a Burgas (Bulgaria). I feriti sarebbero decine, secondo la tv israeliana, canale 10. La bomba era a bordo di un pullman diretto verso l'aeroporto sul Mar Nero, ha fatto sapere il ministero degli Interni di Sofia, che ha parlato di un attentato senza per ora fornire alcun dettaglio sulle cause dello scoppio. Secondo la televisione di Stato bulgara sarebbero rimasti coinvolti tre pullman: sul primo sarebbe avvenuta l'esplosione mentre gli altri due sarebbero successivamente andati a fuoco.

Un testimone intervistato dalla radio del'esercito israliano ha dichiarato che l'esplosione è stata probabilmente causata da un kamikaze che è riuscito ad avvicinarsi all'entrata del bus, anche se altre fonti parlano di bomba. Le autorità bulgare hanno chiuso lo scalo di Burgas, dirottando i voli su Varga. Il ministero degli Esteri israeliano ha formato un team di esperti che volerà a Burgas per assistere le autorità locali, che secondo quanto denunciato da un testimone a Channel « avrebbero reagito con lentezza all'attentato».

«Tutti i segnali indicano l'Iran: abbiano visto negli ultimi mesi dei tentativi iraniani di colpire cittadini israeliani in Thailandia, in India, in Georgia, in Kenya e a Cipro», ha ricordato Netahyahu in un comunicato. «Diciotto anni dopo l'attentato contro la sede della comunità ebraica in Argentina, il terrorismo iraniano continua a colpire gli innocenti: si tratta di un'offensiva terroristica iraniana che si diffonde nel mondo intero, ed Israele reagirà con forza» ha concluso il premier israeliano.

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