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Questo articolo è stato pubblicato il 20 luglio 2012 alle ore 09:01.
Subramanian aggiunge che vi sono almeno tre diverse categorie di class action, una è quella che riguarda le municipalità, un'altra prodotti diversificati al risparmio e dunque per il consumatore, un'altra ancora il comparto delle obbligazioni emesse da entità industriali o commerciali. Non vi è un calcolo preciso, ma i querelanti potrebbero salire fino a qualche migliaio nel giro di pochi mesi «soprattutto quando avremo i risultati delle inchieste e delle istruttorie da parte delle autorità».
Per il semplice fatto che alcune delle cause sono già state intentate in forma preliminare addirittura nel 2010, viene fatto di chiedersi: come mai l'altro giorno il governatore della Banca d'Inghilterra Mervyn King ha detto di non aver saputo nulla delle irregolarità fino a due settimane fa? Possibile? «Posso solo dire che fra gli addetti ai lavori lo scandalo Libor era noto fin dal 2007/2008 - continua Subramanian - con l'esplosione della crisi finanziaria alcune banche decisero di agire sul libor al ribasso per migliorare le loro posizioni debitorie, ma si trattava di pura e semplice manipolazione. Per alcuni, ad esempio per chi aveva sottoscritto un mutuo questa manipolazione poteva essere vantaggiosa, per altri, per coloro che avevano sottoscritto gli strumenti finanziari a monte era ovviamente deleteria. Possibile che King non sapesse? Tutto è possibile. Ma credo che lui fosse per definizione un addetto ai lavori».
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