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Questo articolo è stato pubblicato il 24 luglio 2012 alle ore 14:52.

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Anche la Catalogna chiederà aiuto allo Stato centrale per far fronte alle scadenze del debito e ai pagamenti della spesa ordinaria. Lo ha confermato alla televisione Bbc il portavoce dell'amministrazione di Barcellona, Andreu Mas Colell. Smentito qualche ora dopo dal Dipartimento economico della Generalitat de Catalunya che però ammette che sta esaminando la possibilità di far ricorso a uno strumento di supporto.

L'adesione al fondo di liquidità, appena creato dal Governo conservatore di Mariano Rajoy per sostenere le finanze delle diciassette autonomie iberiche, corrisponde di fatto a una dichiarazione di default. La più ricca delle Regioni spagnole con un Pil di 200 miliardi che vale quanto quello del Portogallo e un quinto dell'intera economia nazionale non riesce più a rifinanziarsi sul mercato: da mesi i suoi bond sono considerati «spazzatura» dalle grandi agenzie di rating internazionali.

Il presidente catalano, Artur Mas, rimasto «senza più un euro in cassa» - come ha detto il ministro del Bilancio Cristobal Montoro riferendosi al sistema delle Regioni spagnole - deve mettere da parte l'orgoglio autonomista e affidarsi alle risorse, scarse e sempre più traballanti, dello Stato centrale. La Catalogna che ha un debito complessivo di circa 41,8 miliardi di euro deve infatti ancora affrontare nel 2012 scadenze del debito e pagamenti per 5,7 miliardi di euro collegati soprattutto all'attività di scuole e ospedali.

Quella catalana è la terza richiesta di aiuti a Madrid dopo che venerdì scorso era stata la Comunità di Valencia a formalizzare l'adesione ai fondi statali per 3,5 miliardi di euro, mentre ieri era stata la Murcia a chiedere 300 milioni di euro. Ma sono almeno altre cinque le amministrazioni locali a rischio di default: sono piccole Regioni come Castiglia-La Mancha e l'Estremadura, come le isole Baleari e le Canarie, e anche Regioni di peso come l'Andalusia.

Dopo il salvataggio delle banche spagnole da parte dell'Eurogruppo e con i rendimenti dei bonos decennali sopra il 7,5% tutto, le profonde crepe nel sistema delle autonomie regionali avvicinano di nuovo la Spagna a un salvataggio sovrano.

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