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Questo articolo è stato pubblicato il 24 luglio 2012 alle ore 12:04.

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«L'incontro é andato molto bene: come sostenevamo, é stata una grande balla quella del default. La Regione Siciliana ha conti solidi e finanza sostenibile». Lo ha detto il governatore della regione Sicilia, raffaele Lombardo, al termine dell'incontro a palazzo Chigi con il presidente del Consiglio, Mario Monti. Lombardo - per il quale ieri la Procura di Catania ha chiesto il rinvio a giudizio per reato elettorale aggravato dall'avere favorito l'associazione mafiosa - è giunto a Palazzo Chigi con un corposo faldone per dimostrare che la Sicilia non rischiava il default. «Non è mai esistita l'ipotesi di commissariamento della regione Sicilia», ha detto uscendo da Palazzo Chigi.

Palazzo Chigi: piano di rientro finanziario vincolante nei tempi e negli obiettivi
Il risultato dell'incontro, precisa una nota di palazzo Chigi, è «un piano di rientro finanziario e di riorganizzazione della pubblica amministrazione regionale, che sia vincolante nei tempi e negli obiettivi». Prendendo positivamente atto dell'impegno recentemente avviato dal Governo regionale per la riduzione dell'organico del personale regionale, dei dirigenti e delle società partecipate, nonché dei primi risultati raggiunti nell'ambito del piano di rientro dal disavanzo sanitario - prosegue la nota di palazzo Chigi - il presidente del Consiglio «ha tuttavia posto l'accento sulla necessità che, parallelamente, parta un processo di confronto serrato, a livello tecnico, per un'analisi di dettaglio di tutte le componenti di spesa del bilancio regionale, volto a garantire un quadro di massima conoscibilità e trasparenza dei dati».

Riforme strutturali e riorganizzazione dell'amministrazione pubblica regionale
Andrà predisposto un «programma di riforme strutturali e di riorganizzazione dell'amministrazione pubblica regionale, vincolante negli obiettivi e nei tempi, e costantemente monitorato dalle strutture tecniche del governo nazionale, alla cui realizzazione saranno subordinati i trasferimenti nazionali nel quadro realizzativo del federalismo fiscale». Il programma dovrà essere finalizzato nelle prossime settimane per essere formalmente sottoscritto dal governo regionale e da quello nazionale.

È un problema di liquidità. Lo Stato sblocca 240 milioni per la sanità
«La nostra criticità si chiama liquidità», ha detto Lombardo dopo l'incontro con il premier Mario Monti a Palazzo Chigi. «Liquidità legata alla riduzione delle entrate tributarie, ai crediti che abbiamo con lo Stato, che oggi ha sbloccato 240 milioni per quanto riguarda la sanità, a prescindere dai 400 di cui si è parlato nei giorni scorsi». La Sicilia, ha precisato Lombardo, «ha un debito che ha onorato il 30 giugno pagando la sua rata, che incide per il 7% del suo Pil, paga gli stipendi. Ha delle criticità tali per cui le agenzie di rating, comunque, ci classificano come il Veneto e un po'
meglio del Piemonte».

Lombardo si dimetterà il 31 luglio
Il governatore della regione Sicilia, Raffaele Lombardo ha confermato al termine del'incontro con Monti che si dimetterà dall'incarico il 31 luglio e «a Dio piacendo» si andrà al voto il 28 e 29 ottobre. Hanno partecipato all'incontro, per il Governo, anche il ministro per la coesione territoriale, Fabrizio Barca, e per la Regione Sicilia l'assessore alla Sanità, Massimo Russo, il ragioniere generale Biagio Bossone, il dirigente per la formazione, Ludovico Albert.

Per la stampa estera la Sicilia è la Grecia d'Italia
La stampa estera, dall'International Herald Tribune al New York Times definiscono la Sicilia come «la Grecia d'Italia», soprattutto dopo la decisione di Standard & Poor's di sospendere il rating, confermando BBB+ con outlook negativo, per «insufficienti informazioni».

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