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Questo articolo è stato pubblicato il 30 luglio 2012 alle ore 21:20.
L'ultima modifica è del 30 luglio 2012 alle ore 13:16.

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Il Governo ha posto la fiducia in Senato su un maxi-emendamento che comprende i decreti sulla spending review e quello sulla dismissione del patrimonio pubblico. L'annuncio è stato dato dal ministro Piero Giarda. In serata si è svolta in Aula la discussione della questione di fiducia. Domani mattina sarà la volta delle dichiarazioni di voto sulla "fiducia lampo" (la prima chiama è alle 10,20). Una volta ottenuto dal Senato il semaforo verde, il provvedimento passerà alla Camera per la seconda lettura.

Blocco tasse per universitari con reddito sotto i 40mila euro
Stando alle prime indicazioni che sono trapelate sui contenuti del maxiemendamento, per i prossimi tre anni accademici, a partire dal 2013-14 «l'incremento della contribuzione per gli studenti iscritti entro la data normale dei rispettivi corsi di studio di primo e secondo livello il cui Isee familiare sia non superiore a 40mila euro non può essere superiore all'indice dei prezzi al consumo». Per quanto riguarda i farmaci "griffati", poi, il medico ha la «facoltà» di indicare la ragione per la quale prescrive un determinato farmaco, oltre al più generico principio attivo.

Il Mef: sui farmaci "griffati" nessun passo indietro
«Sulla prescrizione dei farmaci nessun passo indietro da parte del governo». È quanto si legge in una nota del Tesoro. «Come è indicato chiaramente nel maxiemedamento» al decreto legge spending review presentato dal governo, spiega il comunicato di via XX Settembre, per il medico «resta l'obbligo di indicare il principio attivo del farmaco prescritto, avendo la facoltà di prescrivere, indicando i motivi, anche un medicinale specifico a base dello stesso principio attivo». In questo ultimo caso, si legge nella nota, «il farmacista non può sostituire il farmaco prescritto ciò a garanzia della migliore terapia farmacologica del paziente».

Tagli al pubblico impiego, i sindacati divisi sullo sciopero
Intanto si registrano divisioni sul fronte sindacale sullo sciopero dei lavoratori del pubblico impiego contro le misure previste dalla spending review. Al termine dell'incontro che si è tenuto in tarda mattinata con il ministro per la Pubblica amministrazione, Filippo Patroni Griffi, infatti, la Cgil e la Uil hanno confermato lo sciopero generale dei lavoratori della Pubblica amministrazione, degli Enti locali e della Sanità per il 28 settembre contro i tagli previsti dalla spending review mentre la Cisl ha dichiarato di non aderire, convinta di poter avviare un'azione negoziale con il Governo. Per quanto riguarda i due provvedimenti su revisione della spesa e dismissioni del patrimonio pubblico, il sottosegretario all'Economia Gianfranco Polillo ha assicurato che l'esame dei decreti in Senato sarà chiuso oggi, con la fiducia. Al termine della discussione generale il sottosegretario al ministero per i Rapporti con il Parlamento Antonio Malaschini ha chiesto una prima sospensione della seduta fino alle 18 «per consentire la successiva valutazione dell'iter del provvedimento», quindi il sottosegretario all'Economia Gianfranco Polillo ha domandato un'altra ora di tempo. La seduta riprenderà pertanto alle 19 e dieci.

Patroni Griffi: al 31 ottobre sapremo quanti sono gli esuberi
«Indipendentemente dalle decisioni dei sindacati - ha affermato il ministro Patroni Griffi al termine dell'incontro con i sindacati - credo che sia opportuno che a questo percorso, senza forme di consociativismo, partecipino anche i sindacati con un confronto leale e serio». La riorganizzazione della pa prevista con il provvedimento sulla spending review, ha spiegato Patroni Griffi, «non avrà nulla di traumatico». «Al 31 ottobre - ha concluso il ministro - sapremo quanti saranno gli esuberi». Secondo la relazione al Dl sulla spending review, per le Pa centrali sono 11mila i dipendenti in odore di taglio (24mila è la platea potenziale di esuberi nelle amministrazioni centrali e locali per effetto della stretta sul pubblico impiego).

«Non posso escludere licenziamenti»
Durante l'incontro con i sindacati a palazzo Vidoni, Patroni Griffi ha confermato che non ci saranno interventi sulle tredicesime degli statali. «Non sono in grado di escludere o no i licenziamenti», ha però aggiunto, precisando che il processo avviato dal decreto sulla spending review «non si fa in pochi mesi» e che il numero di 11 mila esuberi nelle amministrazioni statali é una «fotografia dell'esistente» da verificare alla luce delle piante organiche e delle compensazioni tra servizi.

Il Senato respinge pregiudiziali di costituzionalità
In mattinata l'Aula di palazzo Madama ha respinto due pregiudiziali di costituzionalità al Dl spending review presentate da Coesione nazionale e dalla Lega. L'Aula ha bocciato anche una richiesta di sospensiva presentata dalla Lega.

Il sottosegretario Polillo: entro oggi chiudiamo
A margine dei lavori a Palazzo Madama, il sottosegretario all'Economia Gianfranco Polillo aveva assicurato che l'esame del decreto spending review in Senato sarebbe stato chiuso oggi, con la fiducia sul provvedimento. «Entro oggi - aveva affermato Polillo - dovremmo chiudere definitivamente il provvedimento al Senato, che poi passa alla Camera. Entro la settimana dovremmo chiudere sia la spending review sia il decreto sviluppo».

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