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Questo articolo è stato pubblicato il 04 agosto 2012 alle ore 08:13.

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La richiesta deve arrivare dal Governo interessato e va presentata al presidente dell'Eurogruppo. Una volta raggiunto l'accordo, l'intervento può avere luogo in tempi molto brevi, anche due-tre giorni.
Per il momento l'unico fondo operativo è l'Efsf che solo a settembre cederà lo scettro all'Esm, il meccanismo permanente di stabilità. Per l'efficacia di quest'ultimo manca la ratifica della Germania (l'Esm entra in vigore con il sì di un numero di Paesi che rappresenti il 90% del suo capitale e la Germania ha una quota del 27 per cento). Il presidente della Repubblica federale tedesca, però, deve aspettare, per poter firmare la legge di ratifica approvata dal Parlamento, la pronuncia della Corte costituzionale sulla legittimità del meccanismo. La decisione è attesa il 12 settembre.
I due fondi hanno una potenza di fuoco molto diversa: mentre l'Efsf dispone di 148 miliardi di risorse residue (sottratti i 100 miliardi già impegnati per le banche spagnole), il nuovo Esm ne avrà 500 miliardi a fronte di un capitale pari a 700 miliardi di cui 80 paid in.
Le condizioni richieste per attivare il fondo
I Trattati istitutivi dei due fondi di stabilità finanziaria della zona euro, Efsf e Esm, prevedono che in cambio della concessione di aiuti lo Stato richiedente firmi un protocollo di intesa accettando condizioni e impegnandosi a rispettarle.
Le condizioni sono tuttavia molto diverse nel caso in cui si chieda un prestito o solo la tutela dei rendimenti con acquisti di bond. Nel caso del classico prestito il Paese viene sottoposto a un programma di aggiustamento fiscale macroeconomico, sul modello di quanto successo in Irlanda, Grecia e Portogallo: il programma siglato con le autorità di controllo, la cosiddetta troika (Ue, Bce, Fmi), può coprire tutte le aree della vita economica - dalle pensioni ai salari fino ai dettagli delle riforme strutturali - e non indirizzarsi soltanto all'eliminazione dei deficit eccessivi o degli squilibri macroeconomici.
Le linee guida per l'assistenza preventiva da parte dell'Esm, invece, prevedono condizioni più "leggere": il Paese deve essere in regola con le raccomandazioni della Commissione europea sulla riduzione del deficit eccessivo (rispettare in sostanza gli obiettivi di rientro concordati) o sulla graduale eliminazione degli squilibri macroeconomici (come per esempio deficit elevati delle partite correnti).
Allo scopo di rendere i fondi salva-Stati strumenti più flessibili ed efficienti nella stabilizzazione finanziaria dell'Eurozona, il Consiglio dei ministri di fine giugno ha scritto nelle conclusioni che ribadisce l'impegno dell'Unione al ricorso ai due fondi - in chiave di calmieramento dei mercati - da parte dei Paesi che rispettano le raccomandazioni della Commissione e gli altri impegni previsti dal Patto di stabilità e crescita.

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