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Questo articolo è stato pubblicato il 14 agosto 2012 alle ore 15:00.
L'ultima modifica è del 14 agosto 2012 alle ore 11:14.

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Ilva, Ferrante deposita appello contro le ordinanze del Gip. Il ministro Clini: occorre chiarire i ruoliIlva, Ferrante deposita appello contro le ordinanze del Gip. Il ministro Clini: occorre chiarire i ruoli

A ottobre il Governo elaborerà una strategia sanitaria per Taranto, condivisa con la Regione. Lo ha annunciato il ministro della Salute Renato Balduzzi. In mattinata il presidente dell'Ilva, Bruno Ferrante, accompagnato da un legale, ha depositato due appelli e una richiesta di incidente di esecuzione al tribunale del Riesame di Taranto contro le ordinanze del gip Patrizia Todisco. I due appelli saranno discussi dal tribunale del Riesame dopo il 15 settembre. I due provvedimenti del gip, richiesti dal ministro Severino, sono intanto giunti al ministero della Giustizia.

Clini in audizione: senza Taranto forniture da Germania e Francia
«L'istruttoria per il riesame dell'autorizzazione integrata ambientale (Aia) dell'Ilva finirà entro il 30 settembre» ha affermato il ministro dell'Ambiente Corrado Clini, parlando in audizione sul caso Ilva in commissione alla Camera. Con l'incertezza sui ruoli generata dall'azione della procura, ha avvertito, «è a rischio l'intero sistema industriale italiano. Va detto con chiarezza: se si chiudono gli impianti a caldo si chiude l'impianto siderurgico di Taranto». Le forniture, allora, «arriveranno da Germania e Francia». Clini ha spiegato che per il risanamento dell'area non ci sarà denaro pubblico. L'Oms collaborerà al monitoraggio ambientale delle aree. Un passaggio poi sull'intervento della magistratura: «L'autorizzazione all'esercizio degli impianti - ha ricordato il ministro - non la dà il magistrato».

Il ministro: polveri punto critico, ma non causa di mortalità
Secondo Clini non è dimostrato il rapporto tra gli impianti attuali e il livello di mortalità delle persone. «Non c'è un rapporto dimostrabile o prevedibile tra la situazione attuale degli impianti e il rischio sulla salute della popolazione - ha detto - , è questo il nodo: se si chiudono gli impianti é perché sono una sorgente di rischio attuale. Ma gli impianti non sono più quelli di 20 anni fa. C'è un punto critico - ha aggiunto - che sono le emissioni e la polverosità diffusa, ma non si può dire che questa è la causa di mortalità paragonata agli ultimi decenni e su questo stiamo lavorando per dare una risposta».

«Nell'istruttoria coinvolte Regione Puglia e Ilva»
Via libera, dunque, all'autorizzazione ambientale entro il 30 settembre. «Nell'istruttoria è coinvolta la Regione Puglia - ha spiegato il ministro Clini in audizione - ma anche l'Ilva. Gli obiettivi riguardano da un lato l'integrazione del 4 agosto, con il monitoraggio delle emissioni e dei fenomeni di slopping (nube rossastra), gli interventi sulle cokerie e sui parchi geominerari che sono la sorgente della polverosità diffusa». C'è una «evidente divergenza tra il programma ministeriale per il risanamento e la decisione del Gip», ha affermato Clini riguardo agli ultimi provvedimenti.

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