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Questo articolo è stato pubblicato il 16 agosto 2012 alle ore 16:14.

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Farouk Al-Shara, in secondo piano a sinistra, insieme al presidente siriano Assad in una foto d'archivio (Ansa)Farouk Al-Shara, in secondo piano a sinistra, insieme al presidente siriano Assad in una foto d'archivio (Ansa)

La Cina chiede alla Siria di porre fine alle violenze. Il ministro degli Esteri cinese, Yang Jiechi, ha esortato l'inviato di Damasco, Bouthaina Shaaban, ad «attuare un cessate il fuoco» e accettare la «mediazione internazionale» per mettere fine alla crisi siriana. Un invito accolto dalla rappresentante del regime di Bashar al-Assad, giunta a Pechino martedì, secondo la quale «il governo siriano coopererà con gli sforzi della mediazione internazionale per cercare una strada per mettere fine alla violenza e con l'opposizione per lanciare un dialogo inclusivo con l'ampia partecipazione di tutte le parti». In un'intervista al China Daily, Shaaban ha poi accusato le potenze occidentali che aiutano con soldi e armi «persone che incitano la guerra civile in Siria».

Gaffe della tv al-Arabiya: defeziona il vicepresidente, anzi, il cugino
Intanto, anche un cugino del vicepresidente siriano Farouk al-Shara ha dichiarato la sua defezione. In un primo momento la televisione Al-Arabiya aveva annunciato la defezione del vicepresidente siriano Farouk al-Shara, riportando un comunicato dello stesso Shara, che esortava inoltre l'esercito regolare ad unirsi alla rivoluzione. L'emittente ha successivamente corretto le notizie: in realtà era stato il cugino del vicepresidente, Yarab al-Shara, a diffondere una registrazione audio in cui ha annunciato di aver defezionato.

E sempre oggi il presidente siriano Bashar al-Assad ha nominato tre nuovi ministri: lo ha reso noto la televisione di Stato siriana, senza specificare i motivi del rimpasto. Adnan Sakhni e Najam al-Ahmad sono i nuovi titolari di Industria e Giustizia, mentre Saad Nayef sostituisce alla Sanità Wael al-Halaqi, nominato primo ministro lo scorso 6 agosto dopo la defezione di Riad Hijab.

Inoltre, Assad ha nominato Mohammad Akkad nuovo governatore della provincia di Aleppo, nel nord della Siria.

Il fratello di Assad in fin di vita
Il fratello del presidente siriano Bashar al Assad, Maher, sarebbe in fin di vita dopo essere stato gravemente ferito nell'attentato del 18 luglio scorso a Damasco. L'uomo avrebbe perso una gamba, due secondo altre fonti, nell'attacco. Lo riferisce una fonte diplomatica occidentale citata dai media arabi.

Onu: 2,5 milioni di persone colpite da emergenza
Sono circa 2,5 milioni le persone colpite dall'emergenza umanitaria in Siria, un numero più che raddoppiato negli ultimi quattro mesi: a tracciare il tragico bilancio della situazione nel Paese mediorientale è il vice segretario generale dell'Onu per gli affari umanitari Valerie Amos.
«Le Nazioni Unite stanno raggiungendo sempre più persone per fornire gli aiuti di emergenza, ma non è abbastanza», ha detto Amos da Damasco, sottolineando che la situazione è peggiorata molto dalla sua ultima visita nel marzo scorso.

Il vice segretario generale ha incontrato il capo della missione di monitoraggio Onu (Unsmis), il generale Babacar Gaye, il ministro degli esteri siriano Walid Muallem, il ministro per la riconciliazione nazionale Ali Haidar e il nuovo primo ministro Wael al Halqi, per discutere come incrementare gli aiuti umanitari da fornire ai civili bisognosi.

La missione Onu non verrà rinnovata
La missione di monitoraggio Onu in Siria «volge al termine e non verrà rinnovata dopo la scadenza del mandato il 19 agosto»: lo ha detto l'ambasciatore francese Gerard Araud, presidente di turno del Consiglio di Sicurezza dell'Onu.

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