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Questo articolo è stato pubblicato il 20 agosto 2012 alle ore 18:03.

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Le motivazioni del Tribunale del riesame depositate questa mattina segnano una nuova tappa di uno dei filoni giudiziari che contrassegnano a vicenda dell'Ilva. Nelle oltre 120 pagine pubblicate dai giudici questa mattina è contenuta la risposta della magistratura al decreto di sequestro ordinato dal Gip di Taranto Patrizia Todisco a fine luglio.

Il primo provvedimento del Gip
Il 26 luglio il Giudice per le indagini preliminari di Taranto, Patrizia Tudisco, firma due provvedimenti nell'ambito dell'inchiesta sull'Ilva per disastro ambientale. Un decreto dove si dispone il sequestro senza facoltà d'uso dell'intera area a caldo dello stabilimento siderurgico: parchi minerali, le cokerie, la zona agglomerazione, l'area altiforni, le acciaierie e la gestione materiali ferrosi. E un'ordinanza che dispone la custodia cautelare agli arresti domiciliari di otto indagati, tra cui il patron dell'acciaieria Emilio Riva, presidente dell'Ilva Spa fino al maggio 2010, il figlio Nicola Riva, che gli è succeduto nella carica per poi dimettersi qualche settimana fa.

La decisione del Riesame
Immediata la risposta al decreto del Gip del presidente dell'Ilva Bruno Ferrante che presenta ricorso contro il decreto al Riesame. Il 7 agosto arriva la decisione dei giudici che scongiurano il blocco della produzione dell'accieria e le motivazioni che sono state depositate oggi. Di fatto viene confermato il sequestro del Gip ma viene lasciata ai custodi giudiziari «la scelta di spegnere o meno gli impianti con l'obiettivo di raggiungere più celermente possibile il risanamento ambientale e l'interruzione delle attività inquinanti e tenendo presente i valori
costituzionalmente rilevanti in gioco, principalmente la vita e
la salute pubblica, e poi anche la tutela dell'impresa produttiva
e dell'occupazione». Con la stessa decisione il Riesame nomina tra i custodi giudiziari anche il presidente Bruno Ferrante.
Il deposito delle decisioni del riesame consentirà ora alla difesa di Emilio e Nicola Riva e di Capogrosso di presentare ricorso in Cassazione contro la conferma degli arresti domiciliari per Emilio e Nicola Riva.

Todisco revoca l'incarico a Ferrante
Il 10 e l'11 agosto due nuove ordinanze del Gip Patrizia Todisco. Con la più recente si revoca l'incarico di custode giudiziario a Bruno Ferrante perché incompatibile. Per «conflitto di interesse», si legge nel provvedimento, tra il ruolo di presidente dell'Ilva e gli obblighi «gravanti sui costodi». Cioè quelli, come specificato dalla stessa Todisco, nell'ordinanza del giorno prima, di tutte le misure tecniche necessarie a «scongiurare il protrarsi di tutte le situazioni di pericolo e ad eliminare le stesse». Ordinanze impugnate da Ferrante alla vigilia di Ferragosto davanti al tribunale del Riesame di Taranto.

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