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Questo articolo è stato pubblicato il 23 agosto 2012 alle ore 15:24.

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(Ansa)(Ansa)

TORINO - Un fiume in piena. Antonio Conte convoca la stampa e racconta la sua verita' sulla vicenda del calcioscommesse per cui e' stato squalificato per dieci mesi, dopo due gradi di giudizio, per omessa denuncia. «Ora e' arrivato il momento di mettere i puntini sulle "i", esordisce l'allenatore della Juventus, che attacca frontalmente il vicepresidente della Corte federale, Piero Sandulli, che ieri si e' espresso a una emittente radiofonica sulla sentenza, e il suo grande accusatore, Filippo Carobbio, suo calciatore ai tempi del Siena.

Conte parla per dieci minuti abbondanti, dice tutto d'un fiato, alza il tono della voce in alcuni passaggi accorati della sua difesa. «Questa e' una vicenda assurda, ieri e' arrivata la ciliegina sulla torta - attacca il tecnico bianconero, senza ai nominare Sandulli -. Sono allibito dell'intervento di un componente della commissione che mi ha giudicato, intervento grave e mai visto. Reputo il suo comportamento improprio e fuori dalle regole. Questo signore le dovrebbe rispettare le regole, oltre che farle rispettare. Vedo un signore che, per uscire sui giornali grazie al mio nome, fa dichiarazioni inopportune. Non so se da tifoso, ma inopportune. Mi fa pensare che ci sia qualcosa di personale».

Un'idea sul perche' e' (involontario) protagonista di tutto cio' Conte se l'e' fatta. «È solo perchè sono alla Juve, una squadra amata e odiata da tutti, e mi è successo di vincere subito, quando nessuno se lo aspettava. Io ho la consapevolezza di aver agito in modo corretto, il popolo juventino e tutti i tifosi devono sapere quello che mi e' stato fatto e che mi stanno facendo perche' e' una vergogna. Agli altri allenatori dico: oggi e' accaduto a me, domani puo' accadere a voi, non mettete la testa sotto la sabbia. Aprite gli occhi».

Conte si sofferma su Novara-Siena, partita per la quale ieri e' stato prosciolto dalle accuse: «Sono sette mesi che sono accostato al calcio scommesse, non ho mai scommesso in vita mia. Sono sette mesi che si parla di questa famosissima ormai riunione tecnica che e' qualcosa di sacro. Si parla di tecnica, di tattica, ho fatto un discorso altamente motivazionale. Dopo tutto questo, che cosa dico? Facciamo pari? Mi sarei reso ridicolo davanti a 25 persone. Questa e' stata l'accusa che ha portato Antonio Conte ad essere lo spot del calcioscommesse. Novara-Siena e' stata un' accusa infamante. Hanno minato la mia credibilita' davanti a uno spogliatoio».

L'allenatore campione d'Italia passa poi a Carobbio, il pentito che lo accusa. «C'e' la procura di Cremona che definisce il signor Carobbio un bugiardo. Eppure per la procura federale Carobbio, anzi 'Pippo', perché è ormai pappa e ciccia con i giudici, è altamente credibile. Lo considerano un collaboratore, io penso un 'aggiustatore' di giustizia. Io non ho mai scommesso in vita mia; il signor Carobbio, invece, da tre anni si vende le partite, i compagni e la famiglia. Eppure Conte è poco credibile... Io, innocente, devo subire dai miei stessi avvocati il consiglio di patteggiare. Il patteggiamento e' un ricatto, e' una vergogna. Oggi lo posso dire che e' finita, per fortuna».

Si arriva poi ad AlbinoLeffe-Siena, la partita per cui sono stati confermati i dieci mesi di squalifica. «Conte non poteva non sapere, dicono. Ma se non ho visto niente cosa devo denunciare, mi devo inventare una denuncia? Dopo questa vicenda oggi, per assurdo, inizio ad avere il timore di entrare in uno spogliatoio ed avere il timore di litigare con un giocatore e mandarlo in tribuna. Devo avere una telecamerina qui in testa per controllare i miei spostamenti?».

Conte era affiancato dal vice Angelo Alessio, condannato a sei mesi di squalifica - (''Tutti giudicato ma nessuno mi ha ascoltato. Come può succedere una cosa simile?'' domanda) - e accompagnato dai suoi avvocati, Giulia Bongiorno, Antonio De Rensis e Luigi Chiappero. «C'e' grande amarezza per i dieci mesi, ma c'e' il bicchiere mezzo pieno: Carobbio non e' piu' sempre credibile, e' un fatto», sottolinea De Rensis. Bongiorno aggiunge: «Paradossalmente per Conte un secolo di squalifica e' meglio di patteggiare. La prova e' che lui avrebbe patteggiato sul suo proscioglimento, che sta diventato miele per pentiti falsi. Molto meglio un secolo di squalifica e la certezza di del proscioglimento su Novara-Siena». Ancora Bongiorno: «Non abbiamo potuto difenderci adeguatamente. C'e' qualcosa che non va nel materiale probatorio, visto che tre organismi l'hanno pesato in maniera diversa. C'e' una materia magmatica, che ha bisogno di approfondimento».
«Come si potra' ancora credere a Carobbio?», si chiede Chiappero, che preannuncia battaglia davanti al Tnas «per arrivare al pieno proscioglimento» e la richiesta della sospensiva della pena prima del giudizio del Tnas e della procedura d'urgenza. La richiesta della sospensiva non potrebbe comunque esser accolta prima dell'inizio della prossima settimana, quindi Conte non potrebbe essere in panchina sabato per l'esordio in campionato.

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