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Questo articolo è stato pubblicato il 29 agosto 2012 alle ore 15:33.

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Cassazione: stop ai prodotti perdipeso preparati dal farmacista senza ricetta (Marka)Cassazione: stop ai prodotti perdipeso preparati dal farmacista senza ricetta (Marka)

Cassazione in campo contro le diete basate su prodotti preconfezionati dal farmacista senza il supporto di una ricetta medica. Il giro di vite arriva dai giudici della terza sezione penale (sentenza 3386/2012) che hanno convalidato il sequestro di oltre 90 confezioni di prodotti terapeutici per terapie dimagranti preparati da un farmacista di Santa Maria Capua Vetere, nel Casertano. Inutile la difesa del professionista, secondo il quale i prodotti sequestrati devono essere considerati «preparazioni galeniche magistrali» (ovvero medicinali preparati dal farmacista in farmacia in base ad una prescrizione medica e destinati ad uno specifico paziente), non destinate alla vendita ad un pubblico generico ma esclusivamente ai clienti di uno specialista di malattie legate al metabolismo.

Criteri per il confezionamento
Nella pronuncia con cui ha dichiarato inammissibile il ricorso del farmacista, la Corte ricorda alcuni dei "fondamentali" dei prodotti per le diete finalizzate al dimagrimento. In particolare, la Suprema Corte fa notare che «il legislatore ha posto condizioni e limiti precisi» nei confronti dei preparati dietetici, richiedendo una serie di caratteristiche: «la estemporaneità», nel senso che il medicinale galenico deve «essere preparato dal farmacista per la specifica occasione». Inoltre, ci deve essere «un limite quantitativo, ovvero «la preparazione deve essere fatta per unità». Inderogabile poi la «garanzia sanitaria nel senso che - spiegano i giudici - tale preparazione deve essere fatta nella farmacia dietro presentazione di ricetta medica».

Preparati fuorilegge
Nel caso all'origine della sentenza, invece, in seguito ad un sopralluogo dei Nas nella farmacia nel mirino, i carabinieri non avevano trovato «nessuna ricetta che giustificasse la detenzione delle confezioni medicinali già pronte» per iniziare la dieta dimagrante. Il farmacista, oltre al pagamento delle spese processuali, dovrà versare ulteriori 1.000 euro alla cassa delle ammende per avere fatto perdere tempo alla giustizia.

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