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Questo articolo è stato pubblicato il 29 agosto 2012 alle ore 14:34.

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L'unione politica può, e deve, svilupparsi mano nella mano con l'unione di bilancio, l'unione economica e l'unione finanziaria. La
condivisione dei poteri e della contabilità può procedere in parallelo. Non dobbiamo dimenticarci che sessant'anni di integrazione europea hanno già creato un livello di unione politica significativo. Le decisioni vengono prese dal Consiglio europeo, composto dai ministri nazionali, e da un Parlamento europeo eletto direttamente dai cittadini. La sfida è incrementare ulteriormente la legittimità di questi organismi proporzionalmente all'incremento di responsabilità, e cercare modi per radicare meglio i processi europei a livello nazionale.
Per costruire fondamenta politiche più solide bisogna tener conto di un principio fondamentale, e cioè che per un Paese non è sostenibile né legittimo perseguire politiche nazionali che possono provocare danni economici ad altri Paesi.

Questo vincolo deve giocare un ruolo fondamentale nella programmazione dei modelli economici e sociali dei singoli Paesi. Il solo modello sostenibile è quello che è coerente con le condizioni di una moneta unica. Ogni Paese deve vivere secondo i propri mezzi. La concorrenza e il mercato del lavoro devono essere rafforzati. Le banche devono conformarsi ai criteri normativi più stringenti e concentrarsi sulla loro funzione di supporto all'economia reale. Tutto questo non è la fine del modello sociale europeo, ma il suo rinnovamento.
Dal punto di vista della Bce, una forte unione economica è un complemento essenziale della politica monetaria unica. Per costruirla sarà necessario un processo strutturato, valutando con attenzione la sequenza delle misure da adottare. Ma i cittadini possono stare sicuri
che tre elementi rimarranno costanti: la Bce farà quanto serve per garantire la stabilità dei prezzi, rimarrà indipendente e agirà sempre entro i limiti del suo mandato.

Ma bisogna capire che per adempiere al nostro mandato a volte è necessario andare oltre i comuni strumenti di politica monetaria. Quando i mercati sono frammentati o influenzati da timori irrazionali, i segnali di politica monetaria che mandiamo non raggiungono in modo uniforme i cittadini in tutta la zona euro. Dobbiamo eliminare questi colli di bottiglia per garantire un'unica politica monetaria, e dunque la stabilità dei prezzi, a tutti i cittadini della zona euro. Per fare questo in certi casi possono rendersi necessarie misure eccezionali. Ma questa è la nostra responsabilità in quanto Banca centrale di tutta la zona euro.
La Bce non è un'istituzione politica, ma è consapevole delle sue responsabilità in quanto istituzione dell'Unione Europea. Pertanto, non perdiamo mai di vista la nostra missione di garantire una moneta forte e stabile. Le banconote che emettiamo recano la bandiera europea e sono un potente simbolo di identità europea.

Coloro che vogliono tornare al passato non capiscono l'importanza dell'euro. Coloro che sostengono che solo una federazione vera e propria può essere sostenibile fissano l'asticella troppo in altro. Quello di cui abbiamo bisogno è uno sforzo graduale e strutturato per completare l'unione economica e monetaria, che dia finalmente
all'euro le fondamenta solide che si merita. Un simile sforzo consentirebbe di conseguire pienamente i fini ultimi per i quali l'Unione Europea e l'euro sono stati fondati: stabilità, prosperità e pace. Noi sappiamo che è questo a cui aspira la gente in Europa, e anche in Germania.
(Traduzione di Fabio Galimberti)

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