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Questo articolo è stato pubblicato il 30 agosto 2012 alle ore 08:55.

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Dalle norme alla realtà: l'attuazione delle riforme in Italia è un percorso ad ostacoli, che richiede spesso un gran numero di provvedimenti attuativi. Ne è consapevole il premier Mario Monti, che ieri in un'intervista al Sole 24 Ore ha affermato la volontà di accelerare in questo senso nei mesi che mancano alla fine della legislatura.

Il Sole, non da oggi, è attento a questo aspetto del governare, nella consapevolezza che molte riforme si arenano proprio lungo il percorso attuativo, non producendo gli effetti sperati per i cittadini e le imprese. Da oggi questa attenzione si trasforma in un monitoraggio periodico (si veda la nota sotto). Si inizia puntando la lente proprio sulle sette grandi riforme approvate dal Governo Monti: dal salva-Italia alla spending review.
Si parte sapendo che, come abbiamo scritto nei giorni scorsi, la percentuale dei regolamenti giunti al traguardo è bassa: 13 per cento. Tradotto in numeri: su quasi 400 provvedimenti, ne risultano all'appello 53. Bilancio in parte mitigato dal fatto che per i decreti legge più recenti, quelli sullo sviluppo e sulla spending review, l'applicazione delle nuove norme è ancora agli inizi. Diverso, invece, il discorso per le manovra più "datate", come il salva-Italia, il semplifica–Italia e il decreto sulle liberalizzazioni, che hanno accumulato ritardo. I numeri parlano chiaro: dei 169 provvedimenti attuativi previsti in quei tre decreti, ne sono stati adottati solo 34 e per ben 52 dei restanti 135 il tempo assegnato dal legislatore è ormai scaduto.

L'impegno del Governo è di concentrarsi anche su questa partita, da giocare in contemporanea con quella sulle nuove misure per la crescita. Tant'è che è stata annunciata l'istituzione in settimana di una task force per monitorare l'attività dei vari ministeri chiamati ad applicare le nuove disposizioni. E stando alle indicazioni che provengono dai dicasteri il lavoro di attuazione ferve e molti regolamenti dovrebbero vedere la luce entro fine anno.
Il cantiere, insomma, è aperto. Un work in progress che modifica di giorno in giorno i numeri del monitoraggio. Per esempio, è arrivato due giorni fa sulla «Gazzetta Ufficiale» il regolamento sulle procedure in materia di pubblicità ingannevole messo a punto dall'Antitrust. Provvedimento che fa crescere il magro numero delle disposizioni attuative previste dal decreto legge cresci-Italia (conosciuto anche come decreto sulle liberalizzazioni). Ad aumentare è stata anche la cifra dei regolamenti annunciati nel salva-Italia, che sono diventati 28, perché sono state disciplinate dal ministero dello Sviluppo le modalità per la concessione della garanzia del fondo di garanzia alle Pmi: un solo provvedimento che condensa le misure attuative richiamate in diversi commi dell'articolo 39.

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