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Questo articolo è stato pubblicato il 31 agosto 2012 alle ore 16:56.

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Dimitar BerbatovDimitar Berbatov

Scriviamo queste note poche ora prima che si concluda l'interminabile maratona del calcio mercato. Vedremo se il Milan con De Jong e Bojan saprà colmare parte del vuoto lasciato dalle troppe partenze e se altre squadre troveranno i necessari rinforzi. Quasi mai ciò accade sul filo di lana, soprattutto quando manca la materia prima fondamentale, il denaro.

Per i rossoneri, ad esempio, i dubbi restano perché non pare modificato l'equilibrio complessivo di un gruppo che è alla vana ricerca di ritrovare un sostituto a Pirlo, l'Aladino che ora illumina con il suo gioco i bianconeri. Lasciamo ad altri colleghi il compito di una più puntuale e aggiornata analisi.

In realtà la vera perla dell'intera campagna di acquisti e vendite resta la fantastica gag del bulgaro Berbatov, 31enne attaccante del Manchester United, acquistato in sequenza nell'arco di pochi minuti da Fiorentina, Juventus e Fulham.

Il non eccelso giocatore, pare non nuovo a simili colpi, s'è imbarcato su un aereo alla volta di Firenze, s'è accomodato sul sedile business (mai che viaggino come noi comuni mortali) pagato dai Della Valle e qui, nell'attesa del decollo, ha deciso di cambiare maglia, attratto dalle lusinghe di Marotta e Agnelli. Armato di più cellulari, ha poi ricevuto l'ennesima offerta e infine ha detto sì al Fulham: da Manchester a Londra, sulla riva settentrionale del Tamigi, niente più volo. Pareva una scena di quattro matrimoni e un funerale. Non a caso tra gli interpreti figura un tifoso eccellente del Fulham, Hugh Grant che da quel film ha avuto fama e fortuna.

A seguire la feroce polemica tutta italiana tra le vere e presunte vittime della beffa, nella fattispecie viola e bianconeri. La nostra impressione è che gli uni e gli altri abbiano fatto l'affare della loro vita.

Mentre scriviamo il centravanti bulgaro pare abbia nuovamente cambiato idea e sembra essere ad un passo dal Tottenham.

Tra Inter e Roma il primo match clou
La seconda giornata propone il match clou tra Inter e Roma, due squadre in pieno rodaggio. In particolare i giallorossi stanno a un'ideale squadra di Zeman solo nella propensione a farsi infilare in contropiede. Ci vorrà tempo, anche se l'impressione è che l'allenatore boemo abbia bisogno di giocatori di altre caratteristiche rispetto a quelli avuti sinora in gestione.
I nerazzurri hanno offerto giovedì ai loro tifosi a San Siro antiche follie, rischiando l'Europa League in casa contro i rumeni del Vaslui, ma anche una nuova grinta. Squadra ancora in costruzione, ma Stramaccioni dimostra partita dopo partita di avere un'idea precisa di gioco in testa, anche se non tutto ciò che è arrivato è di suo gradimento.

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