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Questo articolo è stato pubblicato il 31 agosto 2012 alle ore 14:51.

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Nella foto il commissario (francese) al Mercato unico, Michel BarnierNella foto il commissario (francese) al Mercato unico, Michel Barnier

BRUXELLES - Tra due settimane la Commissione presenterà l'atteso progetto di regolamento che permetterà alla Bce di assumere il potere della vigilanza bancaria in Europa. È un momento storico nell'integrazione della zona euro: si tratta di un tassello essenziale di una futura unione bancaria ed equivale a un'importante cessione di sovranità in un ambito politico delicatissimo. In questa intervista congiunta al Sole 24 Ore, alla Süddeutsche Zeitung e a Les Echos, il commissario (francese) al Mercato unico, Michel Barnier, 61 anni, spiega i contorni della riforma, rivelando tra le altre cose che l'assunzione di potere da parte della Bce avverrà in modo graduale a seconda del tipo di banca tra l'inizio del 2013 e l'inizio del 2014.

Commissario, può presentare a grandi linee la sua riforma?
Mi faccia ricordare le premesse. A fine giugno il Consiglio europeo ha dato mandato alla Commissione di mettere in pratica l'articolo 127.6 dei Trattati che prevede la centralizzazione della vigilanza bancaria alla Bce con il consenso unanime dei 27. Si tratta di un cambiamento estremamente importante nell'assetto europeo. Rappresenta da un lato un passo avanti cruciale nell'integrazione; dall'altro dovrebbe dare nuova stabilità al sistema finanziario di cui l'economia reale ha enorme bisogno. La calma relativa dei mercati nelle ultime settimane è dipesa anche dalle promesse di fine giugno. Ora dobbiamo metterle in pratica.

Nel dettaglio, cosa prevede il suo progetto?
Il nostro obiettivo è di creare un nuovo meccanismo di vigilanza bancaria che abbia al centro la Bce e che possa entrare in vigore all'inizio del 2013. L'istituto monetario avrà tutti i compiti decisionali e demanderà alle autorità nazionali l'esecuzione della sorveglianza creditizia. Spetterà alla Bce decidere quali funzioni saranno centrali e quali locali. Una precisazione: le autorità nazionali continueranno a essere pienamente autonome negli ambiti che non riguardano la stabilità finanziaria, come per esempio la protezione dei consumatori.

Tutte le banche europee saranno vigilate dal centro?
Sì, assolutamente. Ma siamo consapevoli che non si possa chiedere alla Bce di vigilare su tutte le 6mila banche della zona euro in un colpo solo dall'oggi al domani. Abbiamo quindi scelto un'entrata in vigore progressiva. Dal 1° gennaio 2013 verranno vigilate dalla Bce tutte le banche che godono in quel momento del sostegno del fondo europeo Esm. Dal 1° luglio 2013 seguiranno tutte le banche ritenute sistemiche. Infine dal 1° gennaio 2014 la sorveglianza riguarderà tutti gli altri istituti di credito.

Alcuni Paesi vorrebbero limitare la vigilanza alle banche più grandi, o comunque mantenere la sorveglianza nazionale per alcune categorie di istituti di credito. I più maligni hanno pensato che sia un modo per proteggere i legami con la politica esistenti in alcuni Paesi, come la Germania.

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