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Questo articolo è stato pubblicato il 31 agosto 2012 alle ore 14:51.

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Nella foto il commissario (francese) al Mercato unico, Michel BarnierNella foto il commissario (francese) al Mercato unico, Michel Barnier

La sorveglianza integrata deve riguardare tutti gli istituti di credito. Le grandi crisi bancarie di questi anni - da Northern Rock a Dexia, a Bankia - hanno riguardato istituzioni che non sono sistemiche. Eppure hanno avuto gravissime ripercussioni europee.

Come verranno evitate commistioni tra la funzione di politica monetaria e le funzioni di sorveglianza bancaria?
Ne abbiamo parlato con il presidente della Bce Mario Draghi. Ci sarà presso l'istituto monetario un consiglio di sorveglianza distinto dal consiglio direttivo. Peraltro, vorrei che questo organismo sia soggetto a un controllo parlamentare simile a quello a cui sono soggette oggi le autorità nazionali di supervisione.

È stato deciso chi presiederà il nuovo organismo e da chi sarà composto?
No, non ancora. Per ora non vogliamo complicare le cose con inutili personalismi.

La nuova sorveglianza riguarderà solo i Paesi della zona euro?
No, è aperta anche agli altri Paesi europei che saranno liberi di accedervi. Tra i dettagli ancora da decidere vi è giust'appunto il rapporto tra i 17 e i 27. L'Autorità bancaria europea (Eba) continuerà ad avere un compito regolamentare per l'intera Unione europea. Il nostro pacchetto prevede tre parti: una comunicazione globale, un regolamento di adozione dell'articolo 127.6 dei Trattati e un regolamento che modificherà le regole di voto nell'Eba in modo da salvaguardare gli interessi dei Paesi che non adotteranno la sorveglianza centralizzata (Ndr: in primis la Gran Bretagna).

Il Consiglio europeo aveva stabilito che il passaggio della vigilanza dalla periferia al centro avrebbe permesso all'Esm di ricapitalizzare le banche in difficoltà direttamente, e non più attraverso i Governi. Lei pensa che dal 1° gennaio 2013 sarà possibile ricapitalizzare direttamente le banche spagnole? Alcuni Paesi, come la Germania, potrebbero voler verificare con mano che il nuovo sistema sia realmente funzionante.
La ricapitalizzazione diretta da parte dell'Esm è essenziale per affrontare di petto la crisi debitoria e spezzare il circolo vizioso tra bilanci bancari e bilanci pubblici. La Germania ha ragione di chiedere che il nuovo assetto funzioni bene prima di applicare questa misura. Ecco perché abbiamo deciso un'entrata in vigore graduale, in modo che ogni tappa sia pragmatica ed efficace. Vogliamo lavorare rapidamente ma senza improvvisare. Quindi alla domanda rispondo di sì: non appena la riforma entrerà in vigore la ricapitalizzazione diretta potrà aver luogo.

L'unione bancaria prevede anche altri tasselli, tra i quali una garanzia comune dei depositi e un sistema comune di gestione delle crisi bancarie. In questi campi, le sue proposte legislative prevedono il coordinamento nazionale, non la responsabilità in solido. Andranno modificate perché siano in linea con una sorveglianza finalmente federale?

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